sabato 21 marzo 2020

RICORDI DI CINEMA (E DI SALE STORICHE, E DI FILM IMPORTANTI...) MELZO (MI), CINEMA ARCADIA


Si dice che delle cose importanti ci accorgiamo solo quando ci mancano... ecco, il cinema ai tempi del Coronavirus sembra dirci proprio questo: quanto manca ai veri cinefili la sala cinematografica? A me, personalmente, tantissimo. E' vero: abbiamo Netflix e le altre piattaforme streaming, abbiamo la pay-tv, abbiamo centinaia di film nel nostro hard-disk, abbiamo quintali di dvd e blue-ray in casa, eppure il piacere di andare al cinema, la visione collettiva, il piacere di godersi due ore in santa pace disconnessi dal mondo, per quanto mi riguarda è insostituibile. Per questo motivo, in queste settimane di clausura forzata, cercherò ogni tanto di sfogare la nostalgia abbandonandomi ai dolci ricordi di sale vecchie e nuove che, per un motivo o per un altro, mi sono rimaste nel cuore. E per cominciare in bellezza, comincio perlappunto con la più bella sala che abbia mai visto nei miei (ormai troppi) anni di assidua frequentazione...



Per anni, nel pieno della mia giovinezza, ho vissuto per lavoro al Nord: prima a Brescia, per qualche tempo, e poi a Chiari, in provincia. Sono stati anni bellissimi e importanti per la mia crescita umana e professionale, e di autentica goduria  per le mie passioni: per chi non lo sapesse, Chiari si trova quasi a metà strada tra Brescia e Bergamo (in una delle zone attualmente più colpite dall'epidemia, e Dio solo sa quanto mi dispiace per quella gente che in cuor mio sento ancora vicina, quasi di famiglia) e non è troppo distante da Milano e dal sud della Lombardia, vale a dire in una delle aree a più alta densità cinematografica d'Italia. Insomma: se volevi andare a vedere un film c'era solo l'imbarazzo della scelta, e all'epoca, giovane e spavaldo com'ero (ovviamente scherzo) certo non mi spaventava l'idea di fare qualche chilometro in più per godermi uno spettacolo degno di questo nome.

Fu così che, mi ricordo come fosse ora, in una gelida mattina di inizio febbraio, anno di grazia 2004, mi trovavo dentro il cinema Arcadia di Melzo (a una manciata di km da Milano) pronto per una delle più belle esperienze filmiche della mia vita. Sì, avete capito bene: proprio di mattina. In Italia era appena uscito Il Ritorno del Re, capitolo conclusivo della saga de Il Signore degli Anelli, e l'attesa per questo episodio finale era spasmodica, tanto che tutti i cinema dello stivale avevano previsto proiezioni aggiuntive ad orari anche insoliti per accontentare l'enorme numero di richieste, vista anche la durata non proprio canonica del film (quasi tre ore e mezza) che permetteva pochi spettacoli giornalieri. Così, un po' per evitare bagni di folla e file ai botteghini, un po' anche per curiosità, alle ore dieci antelucane (come direbbe Fantozzi) cioè alle dieci del mattino, varcai la soglia della famosa Sala Energia per immergermi direttamente nella Terra di Mezzo...


"Immergermi" è la parola giusta: in questa sala incredibile non ci vai "solo" per vedere il film, ma proprio per vivere un'esperienza unica nel suo genere. La prima cosa che ti colpisce ovviamente è lo schermo: 30 metri di larghezza per 18 di altezza, una cosa inimmaginabile e indescrivibile sia a parole che per immagini. Le foto che ho postato in questo pezzo non rendono assolutamente l'idea... dell'immensità! Uno schermo simile l'avevo visto solo a Locarno, in Piazza Grande durante il Festival, ma lì siamo all'aperto in una piazza con oltre diecimila poltrone e non è la stessa cosa: non ti dà il senso dell'enormità, della magniloquenza, di tutta la potenza della Settima Arte. E per te (cioè, per me) giovanotto di provincia con l'occhio poco allenato allo stupore, fu un po' come entrare nel Paese dei Balocchi, un'emozione che mi tolse il fiato...


Non solo: le 630 poltrone della sala, comodissime ed ergonomiche, ti avvolgono in un'atmosfera ovattata e rassicurante, ti mettono comunque a tuo agio. Si vede benissimo da qualsiasi punto, la visuale è sempre ottima. Le pareti sono dipinte rigorosamente di nero per non affaticare la vista, così come le luci soffuse e neutre per prepararti gradualmente alla visione. Niente è lasciato al caso per venire incontro allo spettatore e regalargli un'emozione, una giornata da raccontare. Un po' come quando vai in un ristorante di lusso e, oltre alla qualità del cibo, ti aspetti anche un servizio e un'atmosfera ben diversi dalla trattoria all'angolo. Ecco, l'Arcadia di Melzo è questo: un cinema di lusso dove "ci si tratta bene" ma, udite udite, a un prezzo assolutamente popolare rispetto alla qualità che ti offre.

E quindi, in quella gelida mattina di febbraio, finalmente inizia il film. Ed è allora che grazie a questa sala meravigliosa ti accorgi di quanto il cinema sia un'esperienza davvero multisensoriale: il proiettore 70mm "spara" immagini di incredibile qualità visiva, l'impianto audio (tralascio i dettagli tecnici perchè non me intendo) fa letteralmente traballare le sedie e ti spezza il fiato, ti sembra davvero di essere lì in mezzo alla battaglia a combattere con Aragorn e soci, e senti lo stomaco in agitazione, il cuore in gola, le gambe che tremano e l'emozione che ti coglie anche se hai già letto il libro dieci volte e sai perfettamente come finirà.

E così fu: la sala era gremita eppure non volava una mosca, e le tre ore e mezza trascorsero davvero in un attimo anzi... avremmo voluto rimanere lì chissà per quanto altro tempo ancora! All'uscita si erano fatte ormai le due del pomeriggio, giusto il tempo per pranzare in un posticino buono (Melzo, a differenza di tanti paesi dell'hinterland milanese, è una cittadina abbastanza piacevole) e fare rientro a casa con ancora negli occhi le immagini del film.

In seguito sono tornato diverse altre volte all'Arcadia e sempre per eventi speciali (ricordo una memorabile proiezione di 2001: Odissea nello spazio) come si conviene a un cinema speciale. E se passate da quelle parti... e siete veri cinefili, la visita alla Sala Energia è un po' come andare in pellegrinaggio a La Mecca!


p.s. per la cronaca: a casa ovviamente possiedo il cofanetto con la trilogia de Il Signore degli Anelli. Ma giusto per collezione: confesso che non ho proprio voglia di rivedermeli sulla mia tv (comunque un buon 42 pollici). Sarebbe come vedere un altro film, un altra cosa.

6 commenti:

  1. Ciao Sauro come stai?
    È la prima volta che in un blog/sito di cinema leggo una descrizione così accalorata di un “cinema”, una sala.
    Per quello che ricordo io in esperienza così calda verso una struttura l’ho provata anch’io in un multisala il Cinecity a Treviso con Avatar.
    Forse il mio ricordo magari è un po’ mistificato dal fatto che fosse la prima volta che vedevo un film in 3D .
    E di conseguenza pure la sala meritava -:)
    Del Signore degli Anelli ho amato particolarmente il secondo capitolo.
    Anch’io ho la trilogia in DVD.
    Buona vita e speriamo si possa presto tornare al cinema...ciao

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    1. Ciao Max, è un piacere sentirti!
      Come sto? Diciamo che questa situazione non mi mette proprio di buonumore... anzi, diciamo pure che ho proprio paura di questo maledetto virus che in ogni caso ci ha cambiato e ci cambierà la vita. Ma lasciamo stare.
      Sì, anche Avatar è uno di quei film che vanno visti nelle sale "giuste". Perchè visti in tv o in un cinema non all'altezza sembrano proprio altri film.
      E, davvero, mi auguro di poter tornare presto a vedere un film sul grande schermo.
      Ma non sono ottimista :(

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  2. Il cinema ha una magia unica, e nessuno schermo può eguagliarlo

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  3. A Melzo ci sono stata anche io, solo una volta, a vedere The Hateful Eight "come Quentin comandava" e, diamine, mi sono commossa. Mai visto uno schermo così enorme, una sala così sconfinata. Mi sono sentita davvero una provincialotta e ovviamente mi sono soprattutto goduta il film nel migliore dei modi possibili!!

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    1. E pensa che è un cinema che, se non vado errato, è stato aperto più di vent'anni fa... ma credo che sia ancora il più bello d'Italia: anch'io mi sono sentito proprio come te, come Pinocchio nel Paese dei Balocchi, un provinciale alla conquista del mondo :) ma ero davvero giovane all'epoca! ;)

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