lunedì 27 luglio 2020

STAGIONE 2019 - 2020 : I "TOP" DELL'ANNO


"Richard Jewell" di Clint Eastwood

E' difficile, maledettamente difficile tirare le somme di una stagione cinematografica sfortunata e purtroppo dimezzata, che lascerà strascichi chissà per quanto tempo ancora. Una stagione tristemente irripetibile e indimenticabile per tutti, che di sicuro impatterà in modo non indifferente sul nostro modo di vivere e di pensare... il Covid-19 ha stravolto le nostre vite in ogni aspetto, e anche il cinema non poteva certo uscirne indenne: non solo dal punto di vista commerciale (di cui parleremo tra qualche giorno, analizzando i dati del box office) ma anche contenutistico, artistico, intellettuale, mediatico: la classifica dei film più belli della stagione non può, ovviamente, non tenerne conto.

"Parasite" di Bong Joon-ho
Dai vari "rumors" che arrivano da Hollywood (i cui Studios chissà quando riapriranno...) arrivano voci di svariati film in preparazione sulla pandemia. E' fin troppo ovvio che sia così, dal momento che il cinema ha sempre documentato la storia: il cinema è lo specchio del mondo, e inevitabilmente ne uscirà condizionato e rappresentato da questo momento storico in cui nessuno di noi ha certezze per il futuro. Qualche giorno fa sono incappato per caso in un social di cinefili appassionati dove mi ha fatto sorridere una battuta di una giovane utente: "un film sul Covid? ben venga, ma solo se lo dirigerà Haneke!". In effetti, ogni epoca ha i suoi interpreti: come non darle torto!

Così, per il sottoscritto è stato fin troppo facile attribuire a Richard Jewell il titolo di miglior film dell'anno: per uno come me, da sempre refrattario ai cambiamenti, mai troppo ottimista sull'evoluzione della specie umana, la granitica coerenza e classicità del novantenne Clint, la sua schiena dritta, la sua integrità morale, rappresentano certezze inscalfibili e un comodo punto di approdo in cui abbarbicarsi in questi periodi di mare agitato...

"Joker" di Todd Phillips

Ma, a pensarci bene, anche il bellissimo Parasite, il film più premiato dell'anno, intende ammonirci sul presente prossimo di un pianeta in cui ormai i diritti umani sono sempre più calpestati e depredati, al punto di mettere l'una contro l'altra le persone... e anche il maestoso Joker, primo cinecomic smaccatamente politico, denuncia i pericoli dello smantellamento del welfare e della miopia delle istituzioni. E se Vox Lux di Brady Corbet, film splendidamente imperfetto e inquietante, è a tutti gli effetti "un ritratto del ventunesimo secolo" (come recita il sottotitolo), Gli uomini d'oro di Vincenzo Alfieri è uno dei migliori "film sulla crisi" visti da tanti anni a questa parte, di sicuro il miglior film italiano della stagione. Due pellicole purtroppo dimenticate dalla distribuzione, pressochè invisibili, che meritano però una doverosa riscoperta.   

E sarebbe stata una stagione trionfale per il cinema italiano, che mai come quest'anno poteva vantare così tanti titoli di rilievo: oltre a Martin Eden e Odio l'estate, due belle sorprese meritevoli di entrare in questi "magnifici sette", anche Pinocchio di Matteo Garrone, Gli anni più belli di Muccino, Tolo Tolo di Checco Zalone e Tutto il mio folle amore di Salvatores si sono rivelati prodotti di ottima fattura. Poi la pandemia ha sepolto tutto... ma questa è un'altra (triste) storia.

p.s. precisazione doverosa, come ogni anno: questa "top seven" si riferisce esclusivamente ai film distribuiti in sala o in streaming in maniera "ufficiale" nel nostro paese... mancano quindi titoli importanti e notevoli, come ad esempio A hidden life di Malick, più volte annunciato ma mai uscito in Italia. Speriamo di poterlo inserire nella classifica della prossima stagione! 


CLICCA SUL TITOLO PER LEGGERE LA RECENSIONE COMPLETA


1) RICHARD JEWELL (di Clint Eastwood, USA 2019)
A novant'anni suonati Clint Eastwood non ha perso la voglia di denunciare la deriva di una società ingiusta e di una politica (americana, ma non solo) svuotata da tempo di ogni credibilità: non esistono più le istituzioni, esistono solo eroi singoli, involontari e incompresi. Eroi come Richard Jewell, uomo qualunque gettato in un tritacarne mediatico che prima lo esalta e poi lo abbandona, trasformandolo da vittima in carnefice. Film imponente, sia nei contenuti che nella realizzazione, di quella epicità classica che, da sempre, contraddistingue il suo Autore.




2) PARASITE (di Bong Joon-ho, Corea del Sud 2019)
Più che un film sulla lotta di classe, un film sullo smantellamento e l'annullamento della lotta di classe: una grottesca guerra tra poveri dove ognuno combatte contro l'altro per la sopravvivenza, abbandonando ogni scrupolo morale. Un film che è già entrato nella Storia (primo Oscar "straniero" in 92 anni, Palma d'oro a Cannes e una miriade di altri premi) e che ha definitivamente sdoganato il cinema sudcoreano, forse il più vitale nell'attualità. Uno di quei film così "perfetti" che ti danno la sensazione di essere un po' troppo costruiti, ma innegabilmente e assolutamente geniale.




3) JOKER (di Todd Phillips, USA 2019)
Non il solito cinecomic precotto e standardizzato stile Marvel, bensì un film emozionante, cupo, doloroso, che colpisce al cuore per la sua grande umanità. Ma anche un film clamorosamente politico, che picchia duro contro l'America trumpiana e il suo scientifico smantellamento dei diritti sociali. Un film che è esattamente come vorresti che fosse (ed è forse il suo unico "difetto") ma che, se siete tra quelli che giudicano i film in base alle emozioni che trasmettono, non potrete non amare. Leone d'oro a Venezia e Oscar, strameritato, a Joaquin Phoenix.




4) GLI UOMINI D'ORO (di Vincenzo Alfieri, Italia 2019)
Una storia incredibile, assurda, tanto assurda da essere drammaticamente vera: una storia di uomini disperati, livorosi, meschini, disposti a tutto pur di arrivare all'agognato benessere senza fatica e senza meriti, come un ventennio di berlusconismo imperante ci ha insegnato. Gli uomini d'oro non è solo il miglior film italiano della stagione, è soprattutto il miglior film "sulla crisi" visto da parecchi anni a questa parte, non fosse altro perchè descrive una quotidianità che pare cucita sulla nostra pelle. Un heist-movie di genere che si avvale di attori bravissimi (Fabio De Luigi in primis) e che meritava ben altro successo commerciale...



5) MARTIN EDEN (di Pietro Marcello, Italia 2019)
Tutti aspettavano Pietro Marcello "al varco", ovvero al primo film ad alto budget dopo tanto cinema indipendente. E lui si è fatto trovare subito pronto, raccogliendo apprezzamenti da pubblico e critica e, soprattutto, non svendendosi al cinema mainstream ma restando coerente con il suo stile. Marcello trasporta Martin Eden in una Napoli indefinita e senza tempo, girando una storia tutta italiana ma anche (finalmente!) universale, comprensibile ad ogni latitudine, abbracciando e omaggiando svariati generi cinematografici. Coppa Volpi a Venezia per il bravo Luca Marinelli.




6) ODIO L'ESTATE (di Massimo Venier, Italia 2020)
Non c'è niente di più bello che salutare la rinascita di un trio, Aldo, Giovanni e Giacomo, che pareva da tempo ormai irreversibilmente in fase calante... E che invece con Odio l'estate ritrova la verve comica di una volta: una pellicola dolceamara, malinconica ma non nostalgica, una piena e toccante riflessione sull'amicizia, sul tempo che passa, sulla paura del domani, sulla difficoltà di essere genitori e figli nell'Italia di oggi. La dimostrazione di come anche il cinema commerciale, se ben fatto, può essere di assoluta qualità.




7) VOX LUX (di Brady Corbet, USA 2018)
Quando i difetti di un film ne sono, paradossalmente, anche il suo punto di forza. Vox Lux è esattamente come la società che rappresenta: eccessivo, squilibrato, inquieto, tormentato. E' un film sull'ansia, come lo ha definito il suo autore, e sull'incapacità di fermarsi, di riflettere, in un mondo che gira troppo veloce. Il personaggio di Celeste, la protagonista, ragazzina costretta a crescere troppo in fretta e nonostante tutto ancora immatura, popstar viziata e disperata, che odia il sistema ma sa di non poterne uscire, è uno specchio emblematico del nostro tempo. In Italia non ha avuto praticamente distribuzione, ma merita la riscoperta. Fidatevi.

29 commenti:

  1. Per me Parasite è superiori a tutti. L'ho visto tre volte e ogni volta ci ho trovato qualcosa. Richard Jewell comunque è piaciuto molto anche a me, anzi credo sia un ritorno ai vecchi fasti del mitico Clint, che ultimamente con qualche passo falso aveva scalfito un po' la mia adorazione nei suoi confronti. Joker è un bel film, ma sinceramente lo trovo carente dal punto di vista dell'originalità e della sceneggiatura in generale, però come atmosfere e interpretazione rimane un film molto bello. Gli altri non li ho ancora visti.

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    1. L'unico difetto (si fa per dire) di Parasite è che forse fin troppo "perfetto", nel senso che pare fatto più con il cervello che con il cuore... ma stiamo parlando certamente di un gran film. Su Joker sono d'accordo: è esattamente come te lo aspetteresti, ma è anche un film coraggiosamente politico, che non ha paura di dire le cose. Grazie per il commento, e recupera anche gli sltri film: non rimarrai delusa!

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  2. Mi mancano alcuni, ma ho visto Parasite ed è per me il migliore. Comunque ho visto anche Vox Lux e non ci siamo secondo me, Martin Eden può starci, esagerato Gli uomini d'oro, che comunque è buon film ;)

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    1. Su Vox Lux non sono assolutamente d'accordo. E Gli Uomini d'oro è per me, per distacco, il miglior film italiano dell'anno (scambiato troppo frettolosamente per un comune film di genere...)

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  3. Mi sono piaciuti tutti, anche per me Gli Uomini d'oro è la rivelazione dell'anno: mai visto Fabio de Luigi così bravo e cattivo!!
    Bella classifica!
    Buona giornata.
    Mauro

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    1. D'accordissimo Mauro: Gli uomini d'oro è il film-rivelazione dell'anno!

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  4. Odio l'estate è una sorpresa! Avevo letto ce ti era piaciuto ma non pensavo che lo mettessi addirittura tra i film dell'anno! Comunque è piacuto anche a me. Concordo con i sette titoli, anche se il primo posto di Eastwood mi pare esagerato (però ho capito il motivo per cui l'hai messo e quindi va bene così! ;) )

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    1. Odio l'estate è un gran bel film, solo in apparenza leggero: im realtà è una pellicola malinconica, nostalgica, sincera, che tocca sentimenti profondi. AG&G sono tornati ai loro livelli migliori!

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    2. Per me invece Clint merita assolutamente il primo posto(bravo Sauro) per tutti i motivi citati e per molti altri come ad esempio non cadere nel volgare e desistere dall'usare un linguaggio troppo esplicito anche in frangenti che indurrebbero a farlo e non mi riferisco solo ai dialoghi ma anche alle immagini.
      Mentre mi è dispiaciuto il 'ribaltone' Parasite/Joker ma cambiare idea è assolutamente legittimo.
      Io però, in questo caso, rimango della mia e penso che Joker sia di gran lunga superiore a Parasite che ritengo una buona commedia con idee originali ma interpretato da attori modesto e, soprattutto, con un finale raccapricciante e forzatamente fuori luogo.

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    3. La distanze tra un film e l'altro sono piuttosto labili: ho messo al primo posto "Richard Jewell" perchè... in un momento come questo avevo bisogno di certezze! :) poi "Joker" e "Parasite" possono tranquillamente essere invertiti: ho assegnato la piazza d'onore a "Parasite" perchè volente o nolente è il film dell'anno (anche se concordo con te sul finale, che trovo la parte più debole). Ma siamo su livelli di assoluta eccellenza.

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  5. Io ho vox lux pronto da vedere, su Clint ovviamente siamo d'accordo, diciamo che faccio prima a dire che il film più debole per me è stato joker, grande performance, ma carente nella sceneggiatura, nella caratterizzazione, un film che mi ha molto irritato, un rimando continuo a taxy driver non avendone neanche lontanamente il respiro. menzione per il trio, da me profondamente amato, che finalmente è tornato ai livelli di così è la vita, però molto più malinconici ma non per questo meno divertenti.

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    1. Che "Joker" non abbia nell'originalità il suo punto di forza siamo tutti d'accordo, mi sembra. Però (per me) è un film che ha dei meriti enormi: è un film che picchia duro sulla politica trumpiana (e non è poco), è un film che emoziona e indigna (e non è poco), è un film che si rifà volutamente a "Taxi Driver" trasportando la vicenda in una Gotham City senza tempo, per dimostrarci che i mali della società sono sempre gli stessi (e non poco), è un film con un grande attore che si esprime ai massimi livelli. A me è piaciuto molto. "Vox Lux" guardalo quanto prima, che poi ne parliamo: è stata una grande (e bella) sorpresa. Corbet può davvero diventare il nuovo Haneke! ;)

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  6. Sto aspettando una serata per guardarlo in santa pace, per joker so di essere io probabilmente " storta" ma non c'è verso. Non mi emoziona,non mi tocca. Ho provato a riguardarlo e non ho cambiato idea. E sinceramente mi dispiace.

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    1. tranquilla, non è grave!! :) in molti condividono il tuo pensiero, altri no, ma fa parte della dialettica cinematografica: non è questione di essere "storti", fa parte della propria indole. Il cinema è anche emotività, empatia, e queste sono attitudini assolutamente personali

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    2. Ben detto Kris, io conosco persone che giudicano il cinema di Haneke 'pesante' o (peggio ancora) Kieslowski 'lento'..... Che ci vuoi fare? sono esseri umani anche loro.
      Diciamo che la spia rossa si accende quando si ha a che fare con chi considera la settima arte esclusuvame un futile svago dove è indispensabile farsi 'quattro risate', ecco, li il sostantivo "grave" ci sta tutto

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    3. Esatto. Per carità... Haneke non è certo un autore "leggero", ma chi dà questi giudizi, di solito, al massimo si guarda i film di Vanzina. Ma io quelli non li considero nemmeno ;)

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  7. Naturalmente intendevo dire 'insopportabilmente' pesante, sappiamo tutti che il cinema di Haneke è impegnativo.
    Saluti

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  8. Gli uomini d'oro gran bel film, successo più che meritato

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    1. Condivido. Il successo però, purtroppo, è stato davvero poco. Si può dire solo di critica (e nemmeno tutta) mentre il pubblico lo ha praticamente ignorato, colpa anche di una distribuzione non proprio capillare... speriamo che con il passaparola il pubblico lo recuperi in home video.

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  9. Clint è sempre una sicurezza, e se per me sarà uno dei protagonisti della classifica 2020, Parasite ha già trionfato in quella 2019.
    Su Joker, invece, ho avuto riserve: confezione e interpretazione indubbie, ma nulla che mi facesse davvero far fare il "salto sulla poltrona", quando si poteva fare in sala.

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    1. Mi consola che mr Ford abbia delle riserve su joker, mi sento meno sola

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    2. Non ci spererei troppo, secondo me è solo incappato in una poltrona sfondata.
      Capita nelle sale più datate

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    3. Io credo che su Joker ci fossero troppe aspettative, come se dovesse per forza essere un film epocale... ma i capolavori, per il semplice fatto di esserlo, sono piuttosto rari, e Joker certo non lo è. Però a me è piaciuto e, soprattutto, mi ha emozionato come pochi. Magari molto è dipeso dal contesto: a Venezia c'era un atmosfera incredibile, con la ressa per entrare in sala, la presenza degli attori, dei fan, forse è proprio vero come dicono in molti che ai festival i film sembrano più belli ;) a me comunque è piaciuto da subito: l'ho visto due volte al Lido e una volta in sala normale, con amici. Tutti concordi con l'opinione direi più diffusa: non originalissimo, ma terribilmente efficace e coinvolgente. E a tutt'oggi il mio giudizio è ancora questo.

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    4. Più che di giudizio io parlerei di fatto 'oggettivo'.
      Sul coinvolgimento, invece, si deve fare un discorso diverso perché può dipendere molto dalle esperienze vissute da ognuno di noi ma che Joker sia un grande film non è in duscussione e chi non riesce a coglierne la grandezza significa che (molto probabilmente) non ha gli strumenti per giudicare.
      Io posso anche andare al museo Nazionale di Madrid e dire che la Guernica è una cagata pazzesca ma non credo farei una bella figura.
      Meglio studiare prima.

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    5. Non sarei così drastico... nell'arte l'oggettività è difficile. E comunque io accetto qualsiasi critica e opinione, ovviamente circostanziata. Anzi, spesso si impara e si riflette più dalle stroncature che dagli elogi. Comunque anche per ma Joker è un gran film :)

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  10. Sauro sempre molto ponderato, l'arte può essere oggettiva quando parliamo dell'arte immediatamente fruibile, e mi riferisco nella pittura agli impressionisti, nella scultura a Canova nell'architettura a Bernini per esempio. Quando l'arte ha avuto come fine non più quello di " fotografare" la realtà, ma di comunicare un messaggio interiore diventa più incomprensibile e meno diciamo fruibile dalla massa, vedasi picasso o pollock, quindi su questo posso essere d' accordo con bela's undead sul fatto che vada studiata. Sul cinema il discorso si fa molto più complesso e di certo joker non è il corrispondente cinematografico di Guernica, cioè se volessi fare un paragone di un film oggettivamente bello ma difficile direi 2001 Odissea nello spazio.comunque continuerò a "studiare" chissà che un giorno non venga illuminata e riesca a vedere la grandezza di joker.

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    1. Suvvia, non litigate... <3 ovviamente non sono d'accordo con Bela, ritengo che tu abbia tutti gli strumenti per giudicare un film, ci mancherebbe! E' solo questione di gusti, ci sono fior di critici che hanno stroncato "Joker" e vanno ovviamente rispettati (anche se io non sono d'accordo). Chi commenta su questo blog nel 99,99% dei casi non è uno sprovveduto e commenta con cognizione di causa: Bela ha un po'... diciamo "estremizzato" il concetto, ma non credo volesse offendere nessuno. E' un commento appasionato, genuino, e lo perdono :) però finiamola qui: e che ognuno resti della sua opinione, come è giusto che sia!

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  11. Se ti ho dato l'impressione di voler litigare mi scuso immediatamente. Per il mio carattere credevo di essere stata anche diplomatica! Non litigheremo certo su un film.

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    1. Ma di che?? Non devi scusarti di nulla! Era una battuta scherzosa... su queste pagine si è sempre discusso con civiltà e ironia, figurati se me la prendo con te: avercene di lettrici così assidue e intelligenti! :) un abbraccio!

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