sabato 26 dicembre 2020

THE MIDNIGHT SKY



titolo originale: THE MIDNIGHT SKY (USA, 2020)
regia: GEORGE CLOONEY
sceneggiatura: MARK L. SMITH
cast: GEORGE CLOONEY, FELICITY JONES, KYLE CHANDLER, DEMIAN BICHIR, TIFFANY BOONE, CAOILINN SPRINGALL
durata: 122 minuti
giudizio: 



Anno 2049: in seguito a un'imprecisata catastrofe ambientale, quel che resta del genere umano è costretto a rifugiarsi sottoterra, dove l'aria è ancora respirabile. Solo un uomo malato e cocciuto continua a vivere in superficie, in mezzo ai ghiacci dell'Artide, cercando di dissuadere un equipaggio di esploratori andati in avanscoperta su altri mondi a far rientro su una Terra ormai morta...




Adoro da sempre la fantascienza perchè è un genere che può abbracciare praticamente tutti gli altri generi del cinema. La fantascienza può essere horror, western, action, poliziesco, commedia, melodramma: è la sintesi perfetta dell'essenza della Settima Arte, tale da offrire la possibilità agli autori di poter parlare del presente immaginando il futuro, prospettico o distopico che sia, prevedendo le conseguenze di determinati comportamenti sociali.

Il problema è che ormai, come diceva Ennio Morricone ("con sole sette note a disposizione è sempre più difficile creare qualcosa di nuovo...") battere nuovi sentieri, anche nella sci-fiction, comincia a diventare sempre più arduo, avendo Hollywood già saccheggiato praticamente tutta la letteratura esistente in materia. Pare che sia addirittura in cantiere una serie televisiva che porterà sul piccolo schermo la Trilogia sulla Fondazione di Asimov, l'unica considerata (finora) "infilmabile" per la sua struttura romanzesca (un'opera monumentale dove non c'è praticamente azione e c'è invece tantissima politica... vedremo cosa ne verrà fuori).

Ho volutamente divagato per arrivare al punto, ovvero The Midnight Sky, l'ultimo film di (e con) George Clooney che per la prima volta si cimenta con il genere fantastico. Lo dico subito: il film non è terribile ma è di una noia mortale. Le due ore di durata paiono due ere geologiche, colpa di una sceneggiatura banalissima e poco strutturata che non rende mai il senso di straniamento e abbandono che dovrebbe essere tipico di una pellicola come questa. Tratto da un romanzo recente (La distanza tra le stelle) della scrittrice americana Lily Brooks-Dalton, The Midnight Sky è un ordinario survive-movie che attinge sconsideratamente da tutta la filmografia di genere amalgamando (male) il tutto in una specie di patchwork futuribile che non crea il minimo interesse alla visione.  

Un ennesimo film catastrofico e apocalittico, che ci riporta sulla solita Terra devastata e inabitabile (per colpa degli uomini, ovvio) per spararci l'ennesimo pistolotto ecologista e new-age così tanto di moda nell'establishment hollywoodiano. Ci pare genuina l'intenzione di Clooney, da sempre lodevolmente impegnato in prima linea contro la difesa del pianeta, di metterci in guardia contro i pericoli di un'industrializzazione selvaggia che non rispetta le più elementari regole ambientali, solo che lo fa nella maniera più scontata possibile, non risparmiandoci nulla, ma proprio nulla, che già non sia stato visto in altre mille pellicole analoghe: dalle atmosfere cupe di Mad Max e The Road, all'allegoria di un'umanità disastrata e relegata ai confini del mondo (come in Snowpiercer), alle insidie e la claustrofobia dello spazio ignoto (come in Gravity, cui del resto era protagonista lo stesso Clooney).

The Midnight Sky sceglie di percorrere la strada filosofico-sentimentale che dovrebbe portare lo spettatore a rendersi conto che l'umanità non ha bisogno di nuovi spazi vitali, bensì di reinterpretare e rispettare quelli che già ci sono (la "colonizzazione" di M23, il satellite di Giove che l'equipaggio del film ha esplorato, non è affatto un pianeta così ospitale come pareva dalle più ottimistiche previsioni). Ma la regìa poco ispirata di Clooney mai una volta ci fa sentire parti in causa del progetto, limitandosi al compitino e badando solo a tenere a galla l'esile trama, formata da due storie parallele (quella dello scienziato malato terminale che rimane a salvaguardia del mondo e quella dell'astronave Aether, una specie di remota Arca di Noè) che si intrecceranno solo alla fine con un colpo di scena telefonatissimo e comunque davvero tardivo.

Si resta perciò indifferenti, poco coinvolti da un film buono nelle intenzioni ma davvero avaro di contenuti, che non riesce mai a decollare anche per via della scarsa verve degli attori (Clooney si ritaglia un ruolo volutamente marginale, e Felicity Jones non ha mai avuto la statura tale da sorreggere certi progetti sulle sue spalle). Un film impersonale e superficiale, fatto apposta per il pubblico medio di Netflix che comunque - vogliamo scommettere? - difficilmente resterà affascinato da questa pellicola così irrisolta che rappresenta certamente un passo indietro nel percorso registico dello stesso Clooney.

  

17 commenti:

  1. Sono più o meno d'accordo su tutto. Il colpo di scena davvero impresentabile, tra l'altro preparato con tutti quei flashback terribili... però diciamo che in un paio di sequenze ho gradito molto l'impianto formale e tutto sommato non mi sento di aver buttato del tempo guardandolo.

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    1. Si tratta pur sempre di un film hollywoodiano ad alto budget, quindi è normale che l'impianto formale sia di livello. La "confezione" è indubbiamente ben curata. Nemmeno io penso di aver buttato via due ore, il film è deludente ma non brutto. Certo quelle due ore mi sono sembrate lunghissime... :D

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  2. Visto (si fa per dire) ieri sera. ronf ronf ronf ronf...

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  3. Potremmo ribattezzarlo The Midnight Sleep.
    Soporifero, ma soprattutto schematico e zero originalità

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    1. Titolo azzeccatissimo!! :D
      Io ho sempre apprezzato Clooney, sia come attore che come regista, proprio per il suo impegno sociale e la volontà di portare certi messaggi dentro Hollywood. Però le sole intenzioni non bastano a fare un buon film...

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  4. Non so perchè ho scelto questo film per tornare a farmi viva dopo tanto tempo, più che altro perchè ho visto pochissimo negli ultimi tempi. Ero indecisa tra questo e Soul ma mi sa tanto che ho sbagliato. Pazienza.

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    1. Bentornata! E piacere di risentirti! :) guarda, non ho ancora visto Soul ma della Pixar mi fido ciecamente: sono sicuro che anche questo sarà un gioiellino all'altezza dei precedenti. Questo di Clooney invece credo lo dimenticheremo ben presto...

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  5. Un'occasione sprecata, un film loffio e pesante. Peccato perchè le premesse erano ottime.

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    1. Mah... secondo me nemmeno le premesse erano ottime come dici tu: un film dalla trama scontata, con un cast mediocre (Clooney a parte) e una sceneggiatura appena abbozzata. Onestamente non è che mi aspettassi nulla di più (anche se la stampa e i distributori lo avevano "spinto" ad arte)

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    2. Si, sono perfettamente d'accordo con te.
      Ma allora perché 4 stelline di aspettativa?
      Buon anno a tutti i naviganti
      e soprattutto al comandante Kris

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    3. Una cosa è l'aspettativa, un'altra è il risultato. Clooney è un bravo attore e un discreto regista, che in passato ha diretto buoni film. A mio avviso era lecito aspettarsi di più.

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    4. Si certo, credo che il generale Patton intendesse dire proprio quello

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  6. Non l'ho ancora visto ma tutti ne parlano malissimo, peccato, occasione mancata! ma Clooney ha sempre avuto un brutto rapporto con la fantascienza, ricordi quando ha recitato in quell'imbarazzante remake proprio di Solaris? Concordo al 100% su quello che dici sulla fantascienza, per il resto sembra proprio il caso di starne lontani da questo film...

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    1. Guarda, non dirlo a me... proprio a me! :D il remake di "Solaris" è orrendo, indifendibile, ma va detto che lì la regia non era di Clooney (ma di Soderbergh). Clooney era "solo" l'interprete principale. Qui devo dire che la colpa è più della sceneggiatura che della regìa, ma ad ogni modo si tratta di un'opera dimenticabilissima, che di sicuro non lascerà tracce.

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  7. A questo punto mi sa che non lo vedo. Non c'e n'è uno che ne parla bene.
    Approfitto quindi per farti gli auguri di fine anno. E speriamo con l'anno nuovo di tornare al cinema!
    Un caro saluto.
    Mauro

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    1. Caro Mauro, lo sai: a me dispiace sempre quando qualche lettore mi dice che non vedrà il film dopo aver letto la mia recensione... questo perchè ogni film, anche il più brutto (fermo restando che tutto è opinabile) può comunque lasciarti qualcosa dentro. Ti consiglio quindi di vederlo, e poi magari ne riparliamo...
      E nel frattempo, ovviamente, ricambio con affetto gli auguri di buon anno!
      Anche perchè peggio di quest'ultimo è francamente impossibile :D

      Scherzi a parte, un grande abbraccio e grazie per seguirmi sempre.
      A presto.

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