lunedì 1 marzo 2021

78. GOLDEN GLOBES: VINCONO "NOMADLAND" E IL BLACK LIVES MATTER (E LA PAUSINI...)

Chloe Zhao, miglior regista per "Nomadland"

Sui giornali italiani si parla solo del premio a Laura Pausini, ma la 78. edizione dei Golden Globes, tenutasi ieri notte a Los Angeles in forma molto più sobria e morigerata rispetto al solito (colpa, manco a dirlo, della pandemia) è stata ovviamente anche molto altro: tra (molte) conferme e (poche) sorprese, proviamo ad analizzare le prime statuette di questa strana award season... 

 

Così, in una serata piuttosto asettica e priva di momenti spettacolari, senza i classici tavoli apparecchiati in platea con le varie star sedute intorno (ma, anzi, con tutte le celebrità opportunamente "distanziate"tra loro, parecchie delle quali presenti solo in videoconferenza), l'edizione di quest'anno ha incoronato come miglior film drammatico Nomadland di Chloe Zhao: la pellicola vincitrice del Leone d'oro all'ultima Mostra del Cinema di Venezia si è portata a casa anche il premio per la miglior regia (primo trionfo assoluto per una regista cinese), rispettando così i favori del pronostico. Colpisce il fatto che anche in una stagione cinematografica di fatto inesistente (parlo di cinema in sala) le scelte dei giurati siano state molto "conservatrici": escono infatti sconfitte le piattaforme streaming (Netflix e Amazon su tutte), i cui film in gara (principalmente Mank e Il Processo ai Chicago 7, ma anche One Night in Miami) raccolgono solo le briciole.

"Nomadland", miglior film drammatico

Ma se il film di Aaron Sorkin si è aggiudicato almeno il Globe per la miglior sceneggiatura, il grande sconfitto della serata è stato piuttosto Promising young woman, ovvero uno dei film in assoluto più apprezzati dalla critica e, a detta di molti, in predicato di vincere diversi premi. Invece sia la regista (e sceneggatrice) Emerald Fennell, sia la protagonista Carey Mulligan, data per favorita tra le attrici, sono rimate inopinatamente a bocca asciutta. Grossa sorpresa quindi nella categoria della miglior attrice drammatica: l'ambita statuetta se l'è aggiudicata la semisconosciuta Andra Day, più nota come cantante che come attrice, che nel film The Unites States vs. Billie Holiday di Lee Daniels interpreta perlappunto la grande diva del Blues in un momento molto difficile della sua carriera. La Day ha trionfato in una cinquina molto competitiva, dove oltre alla già citata Mulligan erano candidate anche la sempre grandissima Frances McDormand (per Nomadland), la Viola Davis "star" di Ma Rainey's Black Bottom e la Vanessa Kirby di Pieces of a woman.

 
Chadwick Boseman, premio postumo per "Ma Rainey's Black Bottom  
E siccome... si dice che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina, non possiamo far a meno di pensare che i recenti, tragici fatti del Black Lives Matter (e le ovvie conseguenze sul piano politico e sociale) non abbiano influenzato anche le scelte dei Globes: scontata infatti la vittoria del compianto Chadwick Boseman tra gli attori drammatici per la sua interpretazione in Ma Rainey's Black Bottom (sul palco si è presentata la moglie) così come quella di Daniel Kaluuya (lo ricorderete in Scappa/Get Out di Jordan Peele) come non protagonista nel durissimo Judas and the Black Messiah, film che racconta la genesi del movimento delle Pantere Nere guidate da Fred Hampton. Traete pure voi le conclusioni. 

Poco da dire per quanto riguarda le commedie. E non perchè i premiati non siano degni, ma perchè il valore artistico delle pellicole in gara era davvero molto, molto basso. Sono pronto a scommettere sin da ora che in sede di Oscar, dove le categorie film drammatici e film brillanti sono unificate, per questi ultimi non ci sarà davvero speranza. Vince comunque come miglior commedia lo stanco sequel di Borat (Borat, seguito di film cinema) che incorona anche il suo protagonista Sacha Baron Cohen come miglior interprete. Tra le attrici vittoria meritata per la brava Rosamund Pike nel grottesco thriller I care a lot. 

Jodie Foster, premiata per "The Mauritanian"
Del premio a Laura Pausini, vincitrice nella categoria miglior canzone originale con il brano Io sì (Seen), mi rifiuto di dire altro. Non l'ho mai apprezzata come artista e non l'apprezzo certo ora per aver scritto e interpretato una canzone mediocre in un film mediocre (La vita davanti a sè di Edoardo Ponti) ma si vede che... c'era davvero poco di meglio. Per quanto riguarda le altre categorie, scontati i premi a Soul per miglior film d'animazione e miglior colonna sonora, molto meno scontato quello a Minari come miglior film straniero, con tanto di strascichi polemici: la pellicola del coreano Lee Isaac Chung è infatti un film americano a tutti gli effetti (sebbene con i dialoghi - neanche tutti - in coreano) e certo stride molto in confronto alle altre pellicole davvero straniere candidate...

Infine, consentitimi una piccola parentesi sentimentale: sono felice, stra-felice per la vittoria, del tutto inattesa, della mia amatissima Jodie Foster come miglior attrice non protagonista in The Mauritanian. Un premio che alla grande Jodie magari non cambierà la vita (figurarsi, per una che a nemmeno trent'anni aveva già vinto due Oscar...) ma che dà invece soddisfazione ai suoi tanti fan che da anni la vedono purtroppo sempre meno presente sul grande schermo. Auguriamoci almeno che il film, che sarà distribuito in Italia da BIM, riesca ad arrivare sui nostri schermi o in piattaforma il prima possibile... perchè abbiamo tanta voglia di vederlo!!     

 

 TUTTI I VINCITORI  (SEZIONE CINEMA)

Miglior film drammatico:  NOMADLAND di Chloe Zhao
Miglior attore drammatico: CHADWICK BOSEMAN (Ma Rainey's Black Bottom)
Miglior attrice drammatica: ANDRA DAY  (The United States vs. Billie Holiday)

Miglior film commedia/musical: BORAT, SEGUITO DI FILM CINEMA di Jason Woliner
Miglior attore commedia/musical: SACHA BARON COHEN  (Borat, seguito di film cinema)
Miglior attrice commedia/musical: ROSAMUND PIKE (I care a lot)

Miglior attore non protagonista: DANIEL KALUUYA (Judas and The Black Messiah)
Miglior attrice non protagonista:  JODIE FOSTER (The Mauritanian)

Miglior regia:  CHLOE ZHAO (Nomadland)
Miglior sceneggiatura: AARON SORKIN (Il processo ai Chicago 7)
Miglior colonna sonora:  TRENT REZNOR, ATTICUS ROSS, JON BATISTE (Soul)
Miglior canzone: "SEEN (IO SI')"  (La vita davanti a sè)

Miglior film d'animazione: SOUL (di Pete Docter e Kemp Powers)

Miglior film straniero: MINARI (di Lee Isaac Chung, Stati Uniti d'America)
 

16 commenti:

  1. Mi dispiace che tu sia così severo con la Pausini. A me piace.
    Quanto a Jodie Foster, invece, è così immensa che si è potuta permettere di ritirare virtualmente il premio seduta sul divano, in pigiama, con sua moglie e col cane.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Pausini non l'ho mai sopportata, ma sono gusti. Non è questo il punto. Il punto è che sui giornali italiani non si parla d'altro che di lei, mentre chi capisce almeno un poco di cinema e di premi cinematografici sa che il premio alla miglior canzone è solo uno dei tanti... non che non conti nulla, intendiamoci, ma certo non ha il prestigio che gli ha attribuito la stampa di casa nostra, sempre più provinciale e sempre meno professionale.

      Elimina
    2. Infatti stavo pensando cosa c’entra la Pausini?
      Mi ero pure dimenticato che aveva cantato una canzone per un film.😂
      Comunque concordo con te su tutto il resto riguardo l’atteggiamento della stampa.
      Ciao Sauro

      Elimina
    3. Mi unisco a te nei complimenti e nell’entusiasmo che hai per Jodie Foster.
      L’ho sempre apprezzata molto anch’io.

      Elimina
    4. Grazie, Max. Jodie è stata il mio primo "amore" cinematografico, l'ho sempre apprezzata come attrice e come persona. Mi spiace solo che ormai faccia pochissimi film, ma è giusto che ora si dedichi alla sua vita privata, che da piccola in pratica non ha mai avuto...

      Elimina
  2. Di tutto questo bailamme di diludendo (sì, Promising Young Woman avrebbe dovuto far manbassa di premi) e poche soddisfazioni, conta solo una cosa: Bill Murray e la sua camicia psichedelica, Martini alla mano. Spero vivamente di invecchiare così, con classe, ironia e savoir faire.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bill Murray un grandissimo, nell'unico film della Coppola che non mi è piaciuto! :D ma lui è comunque sempre al top. Niente da dire.

      p.s. spero di recuperare quanto prima "Una donna promettente", poi ne parliamo.

      Elimina
  3. Ho visto troppi pochi di questi film per dare giudizi in generale, dico solo che credo Soul l'abbia meritato, sono stupita che Mank abbia raccolto poco e che invece Borat abbia avuto tanto successo: Cohen mi piace molto, lo trovo di talento, ma non nel ruolo di Borat, che proprio non mi fa ridere. Non ho visto il film di Jodie Foster ma sono contenta per lei, non ha mai sbagliato un colpo fino ad adesso.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Soul" non aveva rivali nell'animazione, come capita (quasi) sempre quando in gara c'è un film Pixar: sono una spanna sopra tutti, non c'è niente da fare...
      Non mi stupisce invece (purtroppo) la sconfitta di "Mank": è un film molto sofisticato, cerebrale, poco spettacolare e fin troppo per palati fini. E soprattutto parla male dell'America, di quella di oggi e di quella di ieri. Ma, premi o non premi, per me rimane uno dei film dell'anno, forse il più bello.
      Su Jodie non dico altro... sono troppo di parte! :D

      Elimina
    2. p.s. nemmeno a me "Borat" fa ridere, ma come ho detto quest'anno tra le commedie c'era davvero poco... gusti personali a parte, ha vinto per mancanza di avversari.

      Elimina
  4. Me ne mancano troppi per giudicare, in primo luogo Nomadland, tuttavia mi pare che tutto sommato non è che quest'anno sia uscito granchè di meglio. Per me il premio è Boseman è meritato, poi se la sua dipartita ha influenzato emotivamente le giurie nessuno può farci nulla

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci mancherebbe, nessuno mette in discussione Boseman. Anche perchè, in un'annata dove per una volta le interpretazioni femminili hanno fatto la parte del leone, tra gli uomini non c'era granchè da scegliere. Poi è ovvio che il premio sia anche una specie di omaggio postumo a un attore sfortunato, ma direi che ci può stare, dai...

      Elimina
  5. Mi unisco a te con GIOIA per la vittoria di Jodie Foster!

    Ciao!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E come non gioire???
      Immensa, intramontabile Jodie! <3

      Elimina
  6. Domanda tecnica: ma se Minari è un film americano come può concorrere nella categoria dei film stranieri?
    Buona serata.
    Mauro

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Mauro! In realtà è colpa mia: seguendo una dizione impropria ma di uso comune, ho usato erroneamente l'espressione "miglior film straniero", anche se la dizione ufficiale è "miglior film in lingua originale" (dove per "lingua originale" si intende ovviamente una lingua diversa dall'inglese). Ergo: "Minari" è un film statunitense dove però buona parte dei dialoghi sono in coreano, e per questo è stato fatto rientrare (in maniera un po' forzata") nella categoria di cui sopra.

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...