martedì 3 agosto 2021

QUELLA STRANA RAGAZZA CHE ABITA IN FONDO AL VIALE (NOTTE HORROR 2021)

Ormai è una delle più longeve e gradite iniziative della blogsfera: la Notte Horror torna su SOLARIS e su tutti i blog "amici"  che aderiscono a questa bella iniziativa, che per l'ottavo anno consecutivo allieta queste calde serate estive. La formula è sempre la stessa: ogni martedì (tradizionalmente il giorno caro a Zio Tibia) due recensioni su due blog diversi a due orari diversi (le 21 e le 23). La scaletta e i relativi link li potete vedere nel banner lungo in coda a questa recensioneStasera è il mio turno, e per non essere troppo banale sono andato a ripescare un titolo poco conosciuto, molto di nicchia ma incontestabilmente "cult"...


titolo originale:
THE LITTLE GIRL WHO LIVES DOWN THE LANE (CANADA, 1976)

regia: NICOLAS GESSNER
sceneggiatura: LAIRD KOENIG
cast: JODIE FOSTER, MARTIN SHEEN, ALEXIS SMITH, MORT SHUMAN
durata: 94 minuti


La tredicenne Rynn, abbandonata prima dalla madre e poi dal padre (che prima di suicidarsi le lascia un discreto gruzzolo in banca), vive da sola in una casa isolata, uccidendo con il veleno tutte le persone che la importunano o si mettono contro di lei. Aiutata da un coetaneo di cui s'innamora, ricambiata, cercherà di sbarazzarsi anche del maniaco sessuale che la perseguita...




Nel 1976 Jodie Foster aveva appena 14 anni, aveva già interpretato nove film, aveva già ottenuto una candidatura all'Oscar (per Taxi driver) ed era già una star della pubblicità per aver prestato il suo bel culetto per lo spot della crema Coppertone...  insomma, non era certo una tipa facilmente impressionabile (la leggenda narra che proprio sul set di Taxi driver lo psicologo che - per volere di sua madre - la seguiva nelle scene più scabrose, avesse sentenziato che non aveva alcunchè da fare con la piccolina) tanto che nessuno ebbe da ridire quando il regista ungherese (ma trapiantato in Canada) Nicolas Gessner la scelse come protagonista di uno "strano" film, certo meno blasonato del capolavoro di Scorsese ma destinato a diventare un piccolo cult della produzione horror.

Il film era The little girl who lives down the lane, che nella versione italiana diventò Quella strana ragazza che abita in fondo al viale: l'aggettivo "strana" (aridaje!) non fu aggiunto a caso, dato che la Foster interpretava il ruolo di Rynn Jacobs, un'adolescente arrivata in una piccola città di provincia insieme al padre, uno scrittore che la abbandonerà dopo pochi mesi suicidandosi in mare e lasciandole qualche soldo in banca per vivere. La ragazzina crescerà così in totale solitudine, trascorrendo le sue giornate rinchiusa in una villetta isolata (e sinistra) che attirerà le attenzioni di molti curiosi: un poliziotto ottuso ma dal cuore d'oro, una padrona di casa fin troppo invadente, un vicino pervertito e sessualmente represso che si prenderà una cotta ossessiva per lei... 

E ci sarà anche spazio per il giovane Mario, il figlio del poliziotto che si prenderà a cuore la piccola Rynn, che s'innamorerà (ricambiato) di lei e diventerà complice dei comportamenti della ragazza, che odia gli estranei e gli impiccioni (compresa sua madre) e si sbarazza di loro con eleganza, maestria e facilità, servendo a tutti un delicato tè al cianuro e nascondendo i cadaveri in cantina...almeno finchè sarà possibile mantenere il segreto!

Quella strana ragazza che abita in fondo al viale è un titolo poco conosciuto e molto di nicchia tra gli appassionati del genere, eppure possiamo dire che a suo modo incarni perfettamente lo spirito e le inquietudini degli anni '70: quelli dell'austerity, del terrorismo internazionale, del Vietnam, della contestazione, ma anche dell'illusione, della ribellione, della voglia di libertà, dell'emancipazione e delle lotte femminili. Il film di Gessner è una pellicola ambigua e malsana, che comincia con toni quasi da commedia per diventare sempre più tesa e inquietante man mano che la storia si dipana e si comincia a intravedere l'orrore di una comunità in apparenza perfetta e invece clamorosamente bigotta: Jodie Foster è ovviamente straordinaria nell'incarnare un "personaggino" così ambiguo e folle, una specie di Cappuccetto Rosso (sangue) che tocca livelli inusitati di crudeltà.

Ma tutto il film è ambiguo e figlio di un'epoca: quella in cui non si guardava per il sottile e (quasi) tutto era permesso in nome della libertà individuale, compreso l'estremo realismo cinematografico. Macabra e indimenticabile è la scena in cui il maniaco sessuale che tampina Rynn (un Martin Sheen alle prime armi) afferra il criceto della ragazzina, gli spegne una sigaretta addosso e lo getta nel fuoco sotto lo sguardo imperturbabile di lei. Una sequenza del genere al giorno d'oggi sconvolgerebbe il mondo intero e segnerebbe la fine di Hollywood, travolta dall'indignazione degli animalisti e dell'opinione pubblica. Altri tempi davvero.

Un film girato praticamente tutto in interni, di impianto quasi teatrale, le cui atmosfere horror ben rispecchiano il perbenismo di una società settaria, razzista e maschilista, che respinge ogni cosa che non rientra nei suoi, opinabilissimi canoni di "normalità". Rynn è il personaggio che mischia le carte, che scompagina l'ipocrisia dei benpensanti e li mette di fronte alle loro meschinità, facendosene perfino beffa. Ottimo il lavoro sugli ambienti, le scenografie, la colonna sonora con brani di Chopin che tiene sempre alta la tensione. Qualche anno dopo un altro maestro dell'horror, Sam Raimi, girerà il suo primo film della trilogia de La Casa, e sebbene genere e stile risultino palesemente differenti rispetto a questo, ci piace pensare che l'ispirazione per una storia ambientata tutta all'interno di quattro mura possa avergliela data anche il bravo Gessner, autore di una pellicola ben più importante di quanto (forse) lui stesso immaginava.


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23 commenti:

  1. Dal titolo lo avrei liquidato, invece ha un gran cast e una trama interessante! Valeva la pena far fare a Obsidian Mirror tutta quella fatica per infilarlo nel banner XD

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    1. Si ma non dirglielo due volte...

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    2. No, dai... ti ho già promesso che il prossimo anno il mio titol sarà poco più che un monosillabo! ;)

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  2. lo devo recuperare, mi hai incuriosito ^_^

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    1. Il film non è facile da reperire: lo si trova in vendita in un raro DVD oppure sulla piattaforma My Movies. Se riesci a recuperarlo ne riparliamo!

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  3. Con Jodie Foster non si sbaglia mai, ottima scelta era giusto dare un po' di visibilità ad un film spesso dimenticato. Cheers!

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    1. Sì, infatti è lo scopo che mi prefiggo ogni volta partecipando a questa bella iniziativa: grazie alla "NottHorror" si possono scoprire filmati insospettabili

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  4. Ma sai che, colpevolmente, mi manca? Grandissimo recupero!

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    1. Non fartene una colpa: è un film molto raro e di scarso successo, che nel 1976 fece scalpore soprattutto per la presenza della starlettina Jodie Foster. Merita comunque il recupero, ci mancherebbe!

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  5. Molto poco conosciuto, neanch'io ho infatti visto, però la Jodie m'ispira abbastanza e chissà ;)

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    1. Jodie è sempre Jodie, anche (soprattutto) nei suoi ruoli più "pruriginosi": buona visione!

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    1. Eh... oggi una scena del genere sarebbe impensabile. Negli anni '70 invece era normale: si faceva di tutto per apparire e provocare, in un certo senso anche quella scena era simbolica di un'epoca ingovernabile e anarchica. Potenza delle assicurazioni...

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  7. Hai scelto un titolo di nicchia e poco conosciuto e questo mi mette ancora più curiosità. Spero di riuscire a trovarlo e vederlo presto!
    Buona serata.
    Mauro

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    1. Ciao Mauro!
      So (ho verificato) che una versione si trova anche su youtube, ma è in lingua originale senza sottotitoli: non è proprio fruibilissima. Altrimenti c'è il DVD.
      Buona serata anche a te!

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  8. Un'autentico cult che meritava la riscoperta, complimenti per la scelta! La Foster sempre magnetica, anche così giovane.

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    1. Ciao!! Che piacere risentirti! Grazie per i complimenti, sono contento di aver riportato alla luce una pellicola così poco conosciuta. Sulla Foster ovviamente non posso che essere d'accordo: un'autentica macchina da recitazione!
      (la definizione non è mia ma è azzeccatissima)

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  9. Bel post, molto interessante! Non conosco il film ma le tue parole mi hanno incuriosito moltissimo! Lo cercherò... W la notte horror!

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    1. Eh sì, la Notte Horror è bella proprio per questo... e per questo non salto mai un'edizione! :)

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  10. Il film intriga,anche se la scena del criceto non so se la reggerei...

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    1. Lo so... anche contestualizzando l'epoca è comunque pesantuccia! ;)

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  11. Basta guardarla con l’avanzamento veloce o saltarla di netto , girarsi dall’altra parte dello schermo televisivo.

    Purtroppo quello è il periodo dei film dove non si facevano problemi a usare violenza sugli animali per girare le scene.
    Solo quattro anni dopo arriva Cannibal Holocaust di Deodato e la c’è solo l’imbarazzo della scelta altro che solo criceto bruciato vivo ( cosa che chiaramente condanno, la violenza sugli animali).
    Complimenti per la recensione Sauro .
    Mi hai incuriosito, vediamo se riesco a recuperare il DVD e ci risentiamo.
    Ciao

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    1. Figurati... anzi, grazie a te per il commento!
      Hai ragione: ogni film è figlio della sua epoca, e in quegli anni come dici giustamente non si andava per il sottile. Le sensibilità e i gusti del resto cambiano di epoca in epoca.
      Quando lo avrai visto fammi sapere cosa ne pensi.
      Un caro saluto.

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