venerdì 26 novembre 2021

MADRES PARALELAS

titolo originale: MADRES PARALELAS (SPAGNA, 2021)
regia: PEDRO ALMODOVAR
sceneggiatura: PEDRO ALMODOVAR
cast: PENELOPE CRUZ, MILENA SMIT, ISRAEL ELEJALDE, ROSSY DE PALMA, AITANA SANCHEZ-GIJON
durata: 123 minuti
giudizio: 



Janis, fotografa di successo, e Ana, una minorenne insicura, partoriscono lo stesso giorno due belle bambine. Entrambe sono madri single e dividono la stessa camera di ospedale: tra le due donne nascerà un'amicizia molto stretta che evolverà di pari passo con le loro vite...



Un film di Almodòvar, recita il flano di Madres Paralelas: uno slogan che ormai è diventato un marchio, un segno distintivo del grande Pedro. Nel bene e nel male, intendiamoci: esattamente come in questo caso, in un film che è perfettamente coerente con la sua visione di cinema ma ne imbarca anche tutti i suoi limiti, quelli di un autore che ormai da anni rifà sempre se stesso senza più quella "lucida follia" e l'estrosità dei tempi d'oro... a volte escono fuori comunque ottime cose, pur se di mestiere (come nel caso del precedente Dolor y gloria), altre volte si finisce col raschiare il barile e rifugiarsi in un manierismo sterile che nasconde (ma nemmeno troppo) una cronica mancanza di stimoli e originialità.

Non mi vergogno e non ho paura di essere accusato di lesa maestà se scrivo che Madres Paralelas appartiene a mio modestissimo parere alla seconda categoria: è un film già visto, non certo brutto, ci mancherebbe (Almodòvar non fa brutti film), ma poco empatico e distante verso il pubblico, che mette insieme tutti ma proprio tutti i clichè prettamente "almodovariani" (gravidanze, stupri, tradimenti, rapporti insani, ambiguità sessuali) ma senza passione e senza grazia, tentando oltretutto di impreziosirlo con una goffa sterzata storico-patriottica del tutto improbabile e fondamentalmente non necessaria. E' questa la cosa che più disturba di Madres Paralelas: è il "solito" film di Almodòvar, infarcito però di quell'inutile richiamo alla storia buia della Spagna (il franchismo) che poco ha a che fare con le vicende delle due donne protagoniste e resta lì, del tutto estraneo, come appiccicato con il mastice a una trama completamente scollegata.

Si potrebbe quasi dire che Madres Paralelas siano in realtà due film in uno: si parla di una (neanche troppo) delicata storia di due madri single che il destino fa incontrare, e di una riflessione sulle pagine più tristi della dittatura franchista (i desaparecidos, le fosse comuni, il silenzio, il dolore delle mogli e delle madri del tempo) che però fa solo da cornice, rimane sempre sullo sfondo e procede... perlappunto "parallelamente" alle vicende personali delle due donne senza mai riuscire a collegarle con efficacia. E lo spettatore si rende conto benissimo questo distacco, si sente quasi infastidito da quello che ai suoi occhi appare solo come un tentativo artificioso di rendere più impegnato e rigoroso un film che in realtà parla di tutt'altro...

Perchè la storia "vera" del film, è evidente, è quella di Janis (Penélope Cruz) una quarantenne single e affermata, deiderosa di maternità, e di Ana (Milena Smit), una minorenne fragile cui la gravidanza è capitata e ne è rimasta travolta. Le due ragazze si conoscono in ospedale, condividendo la stessa camera, e il destino finirà con il legarle molto più di quanto loro stesse si immaginino, in un rapporto che andrà ben oltre la semplice amicizia. Le due attrici sono molto brave (la Cruz ha vinto la Coppa Volpi a Venezia, la Smit è una bella sorpresa) ma poco possono contro una sceneggiatura alquanto schematica e banale che finisce per togliere alla pellicola il pathos e l'emotività necessaria. Lo dico ancora più chiaro: il colpo di scena che sta alla base di tutta la storia è così scontato e telefonato da non sorprendere nessuno, anzi... man mano che ci si avvicina alla "rivelazione" ci si augura che non vada "proprio in quel modo", ovvero nel modo più ovvio. Come invece (ahimè) avviene.

Madres Paralelas è il film che Almodòvar avrebbe saputo fare tanti anni fa, ad inizio carriera: un melodramma tutto al femminile pieno di passionalità, ardore, forza interiore, nonchè di quel pizzico di follìa chimica di cui dicevo sopra e che ha fatto la fortuna dei suoi capolavori. Invece è "solo" una pellicola dignitosa ma stanca, schematica, fin troppo trattenuta, che si regge sulla bravura delle sue interpreti (oltre alle due protagoniste meritano una menzione anche Aitana Sanchez-Gijòn, ex musa di Bigas Luna, e Rossy De Palma, almodovariana doc) ma che non scalda mai il cuore della gente. Quella gente che malgrado tutto ama ancora il buon Pedro e gli perdona anche opere anonime come questa, da cui non sgorga il sentimento.

 

8 commenti:

  1. Anche io l'ho trovato arruffato e incoerente, troppa carne al fuoco con soluzioni improbabili. Forse solo utilitaristica
    https://www.filmtv.it/film/202297/madres-paralelas/recensioni/1000885/#rfr:user-26409

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    1. Sono d'accordo con la tua recensione: o fai una soap o fai un film impegnato... far coesistere le due cose è parecchio difficile, anche se ti chiami Almodòvar

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  2. Io non riesco a parlar male di Pedro: non sarà il suo film migliore, indubbiamente i clichè si ripetono (ma quale regista non si ripete?) però a me le emozioni sono arrivate eccome. Emozioni di madre, di donna, di umanità.

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    1. Le emozioni sono sempre soggettive, ma a me pare che qui siamo proprio al minimo sindacale. È ovvio che io non sono nè donna nè madre, però francamente ho apprezzato ben altri film di Almodòvar dove le lacrime scendevano, ecco e...

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  3. Credo che a 70 anni sia difficile restare a grandi livelli e non ripertersi. Almodovar ha avuto il suo massimo splendore creativo molti anni fa e ora rifà se stesso come del resto quasi tutti i registi suoi coetanei, tuttavia secondo me anche questo film è più che dignitoso. Trovo anche che l'essere andato a ripescare la storia del franchismo sia quasi un invito a non dimenticare gli anni bui della dittatura, un monito per le nuove generazioni. Da questo punto di vista l'operazione mi pare più che rispettabile, non trovi? E' solo il mio parere ovviamente.
    Buon sabato e buon weekend.
    Mauro

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    1. Ciao Mauro, vedi io non contesto certo la riflessione storica all'interno del film (che, anzi, è meritevole) bensì il modo in cui è stata inserita, oserei dire "appiccicata": trovo che le due vicende (quella storica e quella delle due donne) siano completamente slegate tra loro e il filo conduttore, per quanto notevole, sia davvero appeso a un filo...

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  4. Come si fa a voler male a Pedro? Ok non sarà il suo film migliore ma a me è piaciuto anche questo, l'ho trovato assolutamente sincero :)

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    1. E chi è che gli vuole male? :)
      Il fatto di criticare un film mica vuol dire che il buon Pedro mi sta sulle balls, anzi... :)

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