martedì 8 febbraio 2022

OSCAR 2022: LE NOMINATIONS

 


Forte di ben 12 candidature, Il potere del cane di Jane Campion sarà il "frontrunner" indiscusso della 94. Notte degli Oscar che si terrà il prossimo 27 marzo al Dolby Theatre di Los Angeles (tornando così alla normalità dopo l'edizione "salottiera" dello scorso anno causa Covid). Il film della regista neozelandese è strafavorito in tutte le categorie più importanti e probabilmente dovrà temere solo il risaputo ostracismo dell'Academy verso i film Netflix (ma anche questo è un tabù destinato a cadere). Possibili outsider (ma solo teorici) Belfast di Kenneth Branagh e West Side Story di Steven Spielberg, nonchè il sorprendente Drive my car, in corsa anche per il film straniero dove se la vedrà con E' stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino. Per l'Italia candidature anche per il bel cartone animato Luca di Enrico Casarosa e per i costumi di Cyrano firmati da Massimo Cantini Parrini, alla sua seconda nomination consecutiva.


Il potere del cane


Sarà, ci auguriamo, la celebrazione del ritorno alla normalità: nonostante in Italia le sale cinematografiche siano purtroppo ancora in grande sofferenza (per le ragioni che sappiamo e su cui è inutile tornarci sopra) nel resto del mondo i film escono eccome, così come le candidature agli Oscar: La 94. Notte delle Stelle si terrà infatti totalmente in presenza (anche se ad oggi non si conoscono ancora nè il nome del conduttore nè la scaletta del programma) e con la parata di star delle grandi occasioni per dimenticare il prima possibile l'edizione quasi "indie" dell'anno passato. In realtà, almeno per quanto mi riguarda, l'Oscar 2022 non propone titoli particolarmente entusiasmanti, tanto che a contendersi le statuette principali saranno presumibilmente due pellicole che con Hollywood hanno poco o nulla a che fare: parliamo de Il potere del cane di Jane Campion, western neozelandese femminista e ambiguo, e Belfast di Kenneth Branagh, dramma autobiografico diretto dal noto attore e regista nordirlandese, con l'unica (bellissima) incognita del giapponese Drive my car. Solo West Side Story di Steven Spielberg pare in grado di poter impensierire questi due film tenendo alto l'onore degli Studios (si fa per dire, perchè il remake spielberghiano del celebre musical di Robert Wise in patria è stato un autentico flop) ma, insomma, non stiamo parlando di titoli proprio memorabili... 

La vera curiosità sarà vedere se l'Academy abbandonerà (finalmente?) il suo evidente e anacronistico ostracismo verso i film Netflix: Jane Campion e Il potere del cane potrebbero riuscire dove avevano fallito ROMA, Mank e Il processo ai Chicago 7, e certo sarebbe un'altra edizione a suo modo "storica". E sarebbe invece l'ennesima, grande soddisfazione per la Mostra del Cinema di Venezia curata da Alberto Barbera, che ancora una volta si confermerebbe come autentica kermesse di lancio per i film da Oscar.
Staremo a vedere. Adesso non ci resta che aspettare il prossimo 27 marzo.
   

Belfast

I FILM
Quest'anno sono addirittura dieci i film candidati per l'Oscar più importante, francamente troppi: se, come detto, Il potere del cane parte con i favori del pronostico, per contro alcune candidature appaiono poco più che riempitive, o almeno me lo auguro (mi riferisco a titoli non proprio memorabili come Una famiglia vincente, CODA e anche La fiera delle illusioni, non me ne vogliano i fan di Del Toro), mentre altre ancora decisamente senza speranza (è il caso di Dune e Don't look up, i cui generi - fantascienza e grottesco - storicamente non sono mai stati presi in seria considerazione dell'Academy). Grossa sorpresa invece la presenza del giapponese Drive my car (anche se va detto che dopo il trionfo di Parasite nel 2020 il cinema orientale è stato ormai del tutto "sdoganato" a Hollywood), e ci farebbe davvero immenso piacere se Licorice Pizza avesse qualche chance di vittoria: pur non essendo ancora uscito in Italia, di Paul Thomas Anderson ci fidiamo a occhi chiusi. Purtroppo però non sarà così, a meno di impensabili cataclismi...

A contendere la vittoria a Il potere del cane restano così solo due titoli significativi: uno è il ruffianissimo (ma bello) Belfast di Kenneth Branagh, nostalgico e autobiografico diario d'infanzia del regista nordirlandese, l'altro il sontuoso (ma piuttosto fine a se stesso) West Side Story di Steven Spielberg: negli Stati Uniti è stato un disastro commerciale clamoroso, e si sussurra che in caso di Oscar potrebbe tornare in sala e ammortizzare almeno in parte la perdita... è notorio che a Hollywood sono molto sensibili sull'argomento! E comunque il musical è sempre stato un genere cinematografico molto apprezzato da una platea alquanto avanti con gli anni come quella dei giurati dell'Academy. Insomma, una vittoria del vecchio Steven per me non sarebbe affatto una sorpresa.


GLI ATTORI
Per Benedict Cumberbatch potrebbe essere finalmente la volta buona per portare a casa il suo primo Oscar: nel confronto con Denzel Washington (Macbeth), Andrew Garfield (bravissimo in Tick, tick... boom!) e Javier Bardem (Being the Ricardos) appare senz'altro favorito, ma dovrà guardarsi le spalle soprattutto da Will Smith, in corsa con un film bruttarello (Una famiglia vincente) ma piuttosto quotato.
Tra i non protagonisti invece sembra scontata la vittoria dell'inquietante (nel film!) Kodi Smit-McPhee, candidato per Il potere del cane, dove avrà come unico avversario il suo "collega" Jesse Plemons (che nello stesso film interpreta il suo patrigno). Poche speranze invece sia per l'irlandese Ciaràn Hinds (a meno che Belfast faccia una poco probabile incetta di premi) così come per Tony Kotsur (in lizza per CODA) e J.K. Simmons (Being the Ricardos).






LE ATTRICI

Svaniti i sogni di gloria per Lady Gaga (ma seriamente qualcuno pensava che potesse essere candidata per House of Gucci??) tra le signore di Hollywood si prospetta davvero una bella gara, incerta fino all'ultimo voto: dipendesse dal sottoscritto la splendida Jessica Chastain vincerebbe a mani basse con la sua performance ne Gli occhi di Tammy Faye, ma è certo che Nicole Kidman (moglie infelice di Javier Bardem in Being the Ricardos) gli darà parecchio filo da torcere, così come l'intensa Penélope Cruz di Madres paralelas (anche se io l'avrei candidata per Competencia Oficiàl, ma vabbè...) e la sempre insidiosa Olivia Colman (seppur in corsa con un film piuttosto debole, The lost daughter). A sorpresa, entra (meritatamente) in nomination Kirsten Stewart, alias Lady D in Spencer di Pablo Larraìn: i film del regista cileno non scaldano quasi mai i cuori dei giurati, ma l'interpretazione della Stewart è di tutto rispetto.  

Qualche sorpresa anche tra le non protagoniste, dove non troviamo la bellissima Catriona Balfe (la cui candidatura per Belfast era data per certa) ma c'è invece un'altra nostra vecchia conoscenza: se le cose dovessero andare particolarmente bene per Il potere del cane, allora anche per Kirsten Dunst potrebbero esserci soddisfazioni (intanto è arrivata la prima nomination della sua carriera). La favorita d'obbligo rimane però la giovane Ariana de Bose, già vincitrice del Golden Globe per West Side Story, mentre non paiono esserci reali possibilità per le altre tre outsider: Jessie Buckley per The lost doughter, Aunjanue Ellis per Una famiglia vincente e la regale Judy Dench (alla sua ottava nomination con Belfast)


I REGISTI
Dopo il trionfo di Chloé Zhao nella scorsa edizione, pare proprio che anche quest'anno l'Oscar per la miglior regìa debba tingersi di rosa: la veterana Jane Campion (già vincitrice - ma premiata per la sceneggiatura - nel 1993 con Lezioni di piano) ha fatto incetta di tutti i premi minori di avvicinamento agli Academy Awards e logica vuole che sia in cima ai pronostici. Certo, con rivali come Paul Thomas Anderson e Steven Spielberg non si può mai dormire sogni tranquilli, così come con Kenneth Branagh, tuttavia per la cineasta neozelandese la strada sembra spianata... chi potrebbe far saltare il banco? Forse il "solito" pericolo che viene da oriente: Ryusuke Hamaguchi è stato davvero molto, molto apprezzato negli States con il suo Drive my car, e di sicuro un pensierino ce lo sta facendo (forse anche più di uno).

E' stata la mano di Dio


L'ITALIA
Se non ci fosse in gara Drive my car (e daje...), per Paolo Sorrentino la strada per l'Oscar come miglior film internazionale sarebbe spianata: la candidatura è arrivata puntuale, ma i pronostici pendono tutti dalla parte del film asiatico. Ad ogni modo mai dire mai: E' stata la mano di Dio è il classico film italiano che piace agli americani: nostalgico, retrò, molto felliniano. E Sorrentino in America è molto, molto più conosciuto di Hamaguchi... insomma, io non demorderei.
Ma le buone notizie per l'Italia non si fermano qui: ci fa davvero grande piacere la nomination del bellissimo e struggente Luca del nostro Enrico Casarosa tra i film d'animazione, accanto a autentici colossi come Encanto o Raya e l'ultimo drago, e accogliamo con soddisfazione anche la seconda nomination consecutiva del nostro maestro costumista Massimo Cantini Parrini, stavolta in gara per il Cyrano di Joe Wright (dopo quella dell'anno scorso per Pinocchio).


LE ALTRE CATEGORIE
Dando un rapido sguardo alle altre nominations (scorrendo in basso la pagina potete vedere l'elenco completo) si può dire che Dune di Dennis Villeneuve dovrebbe fare man bassa di premi tecnici (effetti speciali, sonoro, trucco) mentre per la miglior canzone originale sarà una bella lotta tra Billie Eilish (favorita per No time to die), Beyoncè (Una famiglia vincente) e il veterano Van Morrison (Belfast). Sfida a due invece tra Macbeth di Joel Coen e La fiera delle illusioni di Guillermo del Toro per fotografia e scene. Infine, piccolo record per il film danese Flee, candidato in ben tre categorie diverse: miglior film d'animazione, miglior film internazionale e miglior documentario.



TUTTE LE CANDIDATURE

Miglior film

Miglior regista

Miglior attore protagonista

Miglior attrice protagonista

Miglior attore non protagonista

Miglior attrice non protagonista

Migliore sceneggiatura originale

Migliore sceneggiatura non originale

Miglior film internazionale

Miglior film d'animazione

Miglior montaggio

Miglior scenografia

Miglior fotografia

Migliori costumi

Miglior trucco e acconciatura

Migliori effetti speciali

Miglior sonoro

Migliore colonna sonora originale

Migliore canzone originale

Miglior documentario

4 commenti:

  1. Come tutti gli anni mi mancano troppi film anche solo per esprimere un'opinione sensata ma sono certa, almeno per ora, di un paio di cose: tra le pellicole viste non ce n'è neppure una che mi abbia catturata al 100 % (il superfavorito Il potere del cane, poi, mi ha lasciata totalmente indifferente), mentre sia Garfield in Tick Tick Boom che la Chastain in Eyes of Tammy Faye mi hanno scaldato il cuore e al momento spero vivamente che le statuette vadano a loro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido totalmente. Contrariamente al parere di molti critici, nemmeno a me questa awards season pare particolarmente di alto livello... nessuna di queste pellicole mi ha infatti esaltato tanto da strapparmi l'applauso, in primis l'acclamato film della Campion che a Venezia mi aveva lasciato piuttosto freddo. Concordo anche con gli apprezzamenti a Garfield e la Chastain, assolutamente meritati.

      Elimina
  2. Grazie come al solito per questa carrellata di stelle: guida utilissima! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Prego, ci mancherebbe. È risaputo che gli Oscar sono la mia passione :)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...