venerdì 18 marzo 2022

THE BATMAN

 


titolo originale: THE BATMAN (USA, 2022)
regia: MATT REEVES
sceneggiatura: MATT REEVES, PETER CRAIG
cast: ROBERT PATTINSON, ZOE KRAVITZ, PAUL DANO, COLIN FARRELL, JOHN TURTURRO, ANDY SERKIS, JEFFREY WRIGHT, BARRY KEOGHAN
durata: 176 minuti
giudizio: 



In una Gotham City sporca, violenta e super corrotta, un Vigilante mascherato da pipistrello pattuglia in lungo e in largo i vicoli bui della città a caccia di criminali da assicurare (a modo suo) alla giustizia. Ma quando il sindaco di Gotham viene barbaramente ucciso da un terrorista psicopatico, l'Enigmista, la posta in gioco si farà molto, molto più alta... 



Attenzione ai dettagli, perchè in questo film sono molto importanti: l'ennesima versione cinematografica di Batman s'intitola The Batman, e l'articolo davanti non è affatto casuale. Quel "the" sta a significare che questo Batman non è ancora il vero Batman, che non è ancora degno del nome che porta. E non certo è un caso che per tutte le tre ore di durata il nome Batman non venga mai pronunciato, neppure una sola volta: l'alter ego di Bruce Wayne viene chiamato a seconda dei casi "vendicatore", "vigilante", "giustiziere", guardato con diffidenza dalle forze dell'ordine e con sufficienza dai nemici. E' un Batman alle prime armi, ancora fragile, insicuro, decisamente umano. Per questo mi piace il personaggio: Batman è il meno supereroe tra i supereroi, l'unico che non possiede superpoteri, quello che deve ingegnarsi per farsi strada e conquistarsi la fiducia della gente. Come un essere umano (quasi) qualsiasi.

Due anni dopo aver deciso di diventare Batman, Bruce Wayne combatte solitario il crimine tra le strade di Gotham City. Ma la polizia locale, imbelle e super corrotta, lo considera un malvivente alla stregua dei banditi che persegue. Solo un poliziotto onesto (Jeffrey Wright) decide di farsi aiutare da lui, malgrado l'ostilità dei colleghi: succede quando un serial killer diabolico e inafferrabile, l'Enigmista (un laidissimo Paul Dano) uccide il sindaco della città e poi scatena una folle "caccia al tesoro" per stanare l'uomo pipistrello, minacciando (ovviamente) di uccidere milioni di persone. Le indagini di Wayne/Batman incrociano la strada di Selina Kyle (Zoe Kravitz), un'affascinante catwoman con pericolosi legami con le bande di gangster che tengono in pugno Gotham...

Il nuovo Batman in realtà è abbastanza vecchio come concezione: è un buonissimo polar d'altri tempi, un incrocio tra Taxi driver e Die Hard - duri a morire, ma senza un briciolo d'ironia. Assomiglia molto, guardacaso, al Joker di Todd Phillips (la cui strizzatina d'occhio nel finale è molto, molto ruffiana) e come quest'ultimo è innegabilmente seducente. Buio, cupo, inzuppato di pioggia, sporco, contorto, The Batman è visivamente splendido, la regìa di Matt Reeves unita al gran lavoro sulla fotografia e le scenografie, la partitura musicale opprimente di Michael Giacchino, le inquadrature distorte che invertono le prospettive e disorientano lo spettatore ne fanno un prodotto ben diverso dai soliti cinecomics prodotti "in batteria"... i giovani di oggi, che magari non hanno visto il Batman visionario di Tim Burton o quello malinconico e crepuscolare di Christopher Nolan, probabilmente ne faranno già oggetto di culto (potenza anche del merchandising), e non vi sono dubbi che il personaggio ben si presta a diventare iconico.


Merito, è bene dirlo chiaro, anche di un Robert Pattinson che incarna perfettamente il tipo di supereroe che il film vuole mettere in scena. Il suo è un Batman intenso, fragile, che tradisce emozioni e nervosismo, che spesso fa fatica a controllarsi (come quando viene a conoscenza delle rivelazioni su suo padre), che non empatizza mai con il pubblico e anzi quasi lo rifugge, sottraendosi, nascondendo sotto una maschera la collera che lo spinge a battere ogni notte le strade di Gotham in un disperato bisogno di cancellare il suo passato, seppur incolpevole, e rivendicare il suo desiderio di accettazione. Se ci avete fatto caso, in questo film Bruce Wayne praticamente non esiste: non lo vediamo quasi mai senza maschera, come se l'uomo si vergognasse di essere uomo, come se Batman avesse voluto sempre essere Batman, rinnegando quello che c'è stato prima. L'interpretazione di Pattinson non resterà scolpita nella mente come quelle di Michael Keaton e Christian Bale, ma la sua valenza a mio modo di vedere è di gran lunga superiore.

Meno convincente invece è la figura di Catwoman, unica vera figura femminile di questo film ultra mascolino. Zoe Kravitz è bellissima e seducente, forse la "felina" più sexy di sempre come molti hanno sottolineato, ma il suo personaggio non è scritto benissimo: la sua parte sembra superflua, la sua storia d'amore con Batman non convince, non colpisce al cuore, non si accende mai del tutto. Probabilmente per lei saranno già previste parti più sostanziose negli inevitabili sequel che verranno, però in questa pellicola la sua presenza è alquanto sbiadita e unicamente a misura dei fan. Le scene in cui è presente non sono quasi mai influenti ai fini della storia, e finiscono più per appesantire che ingraziare un film la cui durata sfiora le tre ore e in certi momenti si sentono tutte. 

The Batman è un film troppo lungo, ne sono assolutamente convinto, e purtroppo non è l'unico a risentire di un minutaggio bulimico e ingiustificato (è una tendenza - ahimè - abbastanza conclamata nel cinema mainstream di oggi). Funziona molto bene nella prima metà, dove soprattutto il rapporto tra Batman e il tenente Gordon denota grande attenzione nella caratterizzazione psicologica dei protagonisti, per poi perdersi però man mano che procede verso un epilogo che pare non arrivare mai, con tanti, troppi inutili sottofinali (in)degni, questi sì, dei più classici Marvel-movies, che naturalmente lasciano la porta aperta al sequel di turno. Tuttavia non voglio essere frainteso: il Batman di Reeves merita assolutamente la visione ed è almeno un paio di spanne superiore alla qualità media dei prodotti del genere. Anche se, consentitemelo, al momento il trittico di Nolan resta per me inavvicinabile. E' la differenza che c'è tra un Autore e un buon regista.   

13 commenti:

  1. A me le tre ore sono volate ma non faccio testo. Lo sai che amo smodatamente Batman. A me non è parso affatto inferiore a quelli di Nolan, solo "diverso", ma mi sono piaciuti entrambi. Mi sa pure che tornerò a vederlo in v.o.
    Buon weekend!
    Mauro

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    1. Diciamo che Nolan è senz'altro più "autore" rispetto a Reeves, ma in fondo hai ragione: si tratta di stili assolutamente diversi...
      Buona settimana Mauro!

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    2. Tra questo film e quelli di Nolan c'è la stessa distanza che tra il soffitto di casa mia e la Cappella Sistina!

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  2. Mi è piaciuto, ma per tutta la durata ho avuto l'impressione che, più che un bel film, voglia esserlo a tutti i costi - se hai capito cosa intendo.

    Spezzo però una lancia a favore di Reeves. Per me lui è un Autore alla pari di Nolan, spicca nei blockbuster, riuscendo a dare una spanna in più - i suoi capitoli scimmieschi li ho adorati.

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    1. Capisco perfettamente, e sono d'accordo con te: sembra un film molto più "serio" e cupo di quanto poi dimostri... si prende sempre (troppo?) sul serio.
      Quanto a Reeves, vedi sopra: nel suo genere magari (anzi, senz'altro) è un Autore, ma la trilogia di Nolan secondo me rimane assolutamente superiore.

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  3. Solidissimo e incalzante, mi è piaciuto molto. Peccato però non averlo potuto vedere in lingua originale perchè sono sicuro che le voce e la mimica di Pattinson avrebbe risaltato molto di più.

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    1. Indubbiamente. Specie in un film come questo dove il protagonista, sempre mascherato, può esprimere il suo talento solo con la voce. E Pattinson, tra l'altro, è proprio bravo... ha convinto tutti

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  4. Per me è un mah. Sono andata a vederlo solo per far contento il mio fiancè, ma ho calato le palpebre più di una volta. Ben fatto, come no, ma anche pesantissimo. E se posso permettermi anche un tantino sessista e maschilista (e se lo dico io, che normalmente non vengo toccata da queste cose, immagino quanto per una donna possa essere fastidioso). Ma è risaputo che i cinecomic non fanno per me.

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  5. Sarei curioso di sapere che ne pensa il tuo fiancè, ma soprassiedo :) scherzi a parte, è chiaro che seppur di livello alto rimane comunque un cinecomic, e se a te non piace il genere è normale che non sei rimasta soddisfatta.
    Quanto alle accuse di maschilismo... si entra in un terreno minato e devo stare attento a ciò che dico: l'unica considerazione che faccio è che il format del film è volutamente vintage e va quindi contestualizzato in un'altra epoca, fermo restando il fatto che la sensibilità su queste cose è profondamente diversa da individuo a individuo. Mi fermo qui.

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  6. Buon film ma da qui ad ergerlo a capolavoro ce ne corre. Tutto abbastanza già visto direi, e non mi pare scorra nemmeno troppo bene. Molto lento. Difetto non da poco per un film d'azione.

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    1. Ma siamo davvero sicuri che Reeves volesse fare un film d'azione?? A me non sembra proprio: mi pare più un "Polar", un noir d'altri tempi, volutamente lento e compassato per creare l'atmosfera... poi sarà il nostro gusto personale a stabilire se c'è riuscito o no. Capolavoro assolutamente no, comunque. Su questo siamo d'accordo. Così come sulla durata (una mezz'oretta in meno non avrebbe guastato

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