sabato 16 aprile 2022

SUNDOWN


titolo originale: SUNDOWN (MESSICO, 2021)
regia: MICHEL FRANCO
sceneggiatura: MICHEL FRANCO
cast: TIM ROTH, CHARLOTTE GAINSBOURG, IAZUA LARIOS
durata: 83 minuti
giudizio: 



Un uomo d'affari inglese, in vacanza ad Acapulco con la famiglia, viene richiamato in patria per l'improvvisa morte della madre. Lui però con un pretesto finge di aver dimenticato il passaporto e decide di restare in Messico, da solo, abbandonandosi pigramente alla nullafacenza... 



Acapulco, prima spiaggia a sinistra. Sole, mare, tuffi, divertimento, ma anche caos, degrado, sporcizia e perfino criminali che piombano all'improvviso sulla folla e uccidono senza pietà in pieno giorno, in mezzo a centinaia di persone. Acapulco è la città-simbolo delle contraddizioni del Messico, paese magnifico e terribile ma anche luogo ideale per chi vuole fuggire dalla vita, straniarsi dal mondo, abbandonarsi all'anonimato perdendosi tra gente di ogni tipo.

Esattamente quello che fa Neil (Tim Roth), uomo d'affari di mezza età, in vacanza con la sorella e i nipoti in un lussuoso resort, quando viene a sapere della morte dell'anziana madre, in Inghilterra. Mentre la sorella si precipita in aeroporto a prenotare il primo volo per tornare in patria, lui con uno stratagemma finge di aver dimenticato il passaporto in albergo e torna indietro, per restare per sempre ad Acapulco malgrado l'incredulità dei familiari, rifugiandosi in una squallida locanda dei bassifondi e passando le giornate a non fare niente, abbandonandosi all'inedia. Nemmeno le attenzioni di una giovane ragazza del posto sembrano scuoterlo dall'apatia: i suoi approcci sessuali sono meccanici, vuoti, avulsi dal piacere...

Meglio non dire di più di un film breve (appena 83 minuti) ma teso e disturbante malgrado l'assoluta inazione di ciò che vediamo sullo schermo. Un film che depista ogni volta lo spettatore (fin dall'inizio, quando Neil e la sorella sembrano in realtà una coppia di coniugi annoiati) senza che gli venga spiegato mai nulla, se non la disperata essenzialità del messaggio di fondo: il diritto di ogni uomo a vivere la sua vita come più gli aggrada, anche a non viverla se è questo che vuole, e senza che nessuno debba giudicarlo e fargli la morale.bs

Sundown è un film che mi ha toccato nel profondo, non lo nego. E' un film in cui mi ritrovo e che rispecchia purtroppo il mio carattere e il mio stato d'animo di sempre. Ma aldilà di questo è un film volutamente indolente che invece pare proprio voglia urlare al mondo che al mondo esiste anche chi rifiuta la convenzione sociale che ci vuole "combattenti" ad ogni costo: in amore, nel lavoro, nello sport, nella malattia... eppure c'è anche chi sceglie di non combattere, forse semplicemente perchè non ce la fa o non ne ha voglia, e merita comunque dignità e rispetto. Almeno secondo me.   

Quella di Neil può infatti sembrare una resa incondizionata (alla vita), un abbandono. Invece per Neil è un ritorno alla libertà, fuori dalla gabbia dorata che si era costruito o che altri avevano costruito attorno a lui. Tim Roth è perfetto nella sua interpretazione spaesata, vuota, sottotraccia. Charlotte Gainsbourg lo è altrettanto nell'impersonare invece tutti noi, quelli che non capiscono e non si adeguano. Sundown racconta una storia anomala, di alienazione e reflusso, di insofferenza e inerte ribellione (agli usi e costumi imposti), carica di ambiguità, tragedia e rivincita. E' un tramonto, malinconico ed orgoglioso, di quelli fotografati in technicolor. Di quelli che malgrado tutto meritano di essere ricordati comunque. E in grande stile.


15 commenti:

  1. Il film non l'ho visto, però non mi piaci quando scrivi che ti senti così. Stai su col morale! Intanto ti faccio gli augri di Pasqua, e poi ci sentiamo presto ok?
    Un abbracuo!

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    1. Diciamo che è un periodo (ormai lungo, purtroppo) che non sono proprio al settimo cielo... ma passerà prima o poi. Ti ringrazio per gli auguri, sei davvero gentile. Un abbraccio e buona Pasqua anche a te (anche se ormai è quasi passata)

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  2. ... ho fatto più errori in due righe! sono fusa!

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  3. Non conoscevo questo film è ancora una volta mi hai fatto venire voglia di vederlo. Pare intrigante. Intanto mi associo a Rebecca e ti faccio i miei migliori auguri di buona Pasqua.
    Un abbraccio grande!
    Mauro

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    1. Ricambio, Mauro. Ormai la Pasqua è passata ma gli auguri sono sinceri. Grazie di cuore!

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  4. Sembra un film molto intimista ed interessante da come ne scrivi. Immagino che serva uno stato d'animo preciso per goderne a pieno.

    Già che ci siamo, auguri!

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    1. Diciamo che mi sono ritrovato molto in questo film, non tanto per le situazioni che ci sono quanto per l'indole del protagonista, che perlappunto non è un "combattente" a tutto tondo ma un uomo normale, con tutte le sue debolezze.

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    2. E auguri anche a te, ovviamente! Grazie davvero <3

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  5. Questo film mi ispirava fin dalla presentazione alla Mostra di Venezia. Spero di riuscire a vederlo prima o poi. La tua indole è umanissima, ti auguro di trovare fiducia in te stesso. Un abbraccio.

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    1. Grazie, è un bellissimo augurio. Se riesci a vedere il film fammi sapere... sarei curioso della tua opinione:)

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  6. Sembra uno di quei film tipo Lost In Translation, dove tutto scorre lento ma ti senti preso dentro lo stesso. Interessante e auguri anche da una Galassia Lontana Lontana 😉

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    1. Descrizione perfetta, davvero! Hai espresso bene il tipo di film. Ricambio gli auguri, seppur in ritardo... ho letto il commento solo stamattina. Grazie mille

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  7. E' arrivato miracolosamente anche dalle mie parti e mi è piaciuto davvero. Straziante e devastante però bellissimo. Non capisco perchè film del genere non riescano mai ad avere una distribuzione adeguata con tutte le ciofeche che ci sono in giro. Assurdo.

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    1. Sulla distribuzione di certi film, e soprattutto sul perche NON vengono distribuiti, si potrebbe scrivere un libro... parole al vento. C'è un dato di fatto oggettivo: in Italia il cinema d'essai è nettamente più penalizzato

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