lunedì 12 settembre 2022

VENEZIA 79 : I VINCITORI

 

La documentarista Laura Poitras, Leone d'oro per "All the beauty and the bloodshed"


La 79. Mostra del Cinema di Venezia premia con il Leone d'oro All the beauty and the bloodshed, un documentario firmato dalla regista americana Laura Poitras e dedicato alla fotografa Nan Goldin, attivista poco nota in Italia ma da sempre in prima linea contro gli abusi delle multinazionali del farmaco. Un premio sorprendente, impronosticabile da chiunque, indizio di un Concorso rivelatosi alla fine piuttosto debole e inferiore alle attese. Vincono premi anche Jafar Panahi, Martin McDonagh e l'esordiente Alice Diop: un palmarès che certo non farà felice l'industria cinematografica... Le Coppe Volpi per le migliori interpretazioni vanno a una regale Cate Blanchett e a un sorpreso Colin Farrell, che ringrazia collegandosi dal bagno di casa sua... per l'Italia c'è Luca Guadagnino, finalmente premiato (per la regia) con il suo Bones and all, buon horror d'autore che mescola sentimenti e tragedia. 


"All the beauty and the bloodshed", Leone d'oro 2022
Il Leone d'oro 2022 finisce negli Stati   Uniti, ma a portarsi a casa la statuetta   non sono nè The Whale di Aronofsky   (come in molti   pronosticavano/speravano) nè White   Noise di Baumbach e nemmeno The   Son  di Florian Zeller. Vince invece a   sorpresa  All the beauty and the   Bloodshed di Laura Poitras, un   documentario tutto dedicato alla   fotografa e attivista americana Nan   Goldin, in lotta e in prima linea per   decenni contro la multinazionale del   farmaco Purdue Pharma, ritenuta responsabile del consumo smodato di oppiacei nel Nordamerica. Una vittoria non pronosticata da nessuno, che la dice lunga sulla qualità di un Concorso rivelatosi quest'anno abbastanza anonimo.

Luca Guadagnino, miglior regia per "Bones and all"
Intendiamoci, non voglio dire assolutamente che i film di quest'anno facessero tutti schifo, anzi. Titoli davvero brutti in corsa per il Leone d'oro in realtà non ce n'erano. Ma a mancare sono stati soprattutto i grandi film, quelli in grado di alzare l'asticella, far discutere e dare lustro a una competizione. Il livello generale del Concorso veneziano si è rivelato alquanto piatto, senza picchi nè in alto nè in basso, senza nessun film in grado di scaldare i cuori del pubblico, che infatti non è stato strabocchevole: per quanto ne dicano Alberto Barbera e Roberto Cicutto (rispettivamente curatore e presidente della Biennale di Venezia) le sale del Lido non sono mai state strapiene nonostante un notevole incremento di accreditati, soprattutto giovani, così come le star, che certo non si può dire abbiano affollato il red carpet: se pensiamo che i maggiori giorni di affluenza sono stati quelli in cui c'erano Timothée Chalamet e Harry Styles, che non è nemmeno un attore, è tutto dire...

Cate Blanchett
Del resto il politicamente corretto ha inondato anche il palmarès: per la terza volta consecutiva a vincere il Leone d'oro è infatti una regista donna. Se consideriamo anche la vittoria di Julia Ducournau a Cannes 2021 e quella di Carla Simòn all'ultima Berlinale, e tenendo conto degli Oscar degli ultimi due anni andati ai film di Chloe Zhao e Sian Heder, sembra che ormai puoi vincere una competizione cinematografica solo se sei donna... il che potrà anche andar bene, per carità, visto che per decenni è stato il contrario, ma la cosa è quantomeno singolare. Per non parlare poi dell'autentico profluvio "gender" che si è abbattuto sul cinema contemporaneo: su quattro film italiani in gara ben tre erano a tematica gay o trans, per non parlare di tutti quelli di altre nazioni: il troppo stroppia, in tutte le cose. Ed è inutile fare i moralisti: All the beauty and the bloodshed è un documentario normalissimo, cinematograficamente molto povero (composto per 3/4 da diapositive mostrate in sequenza) dedicato a una figura pressochè sconosciuta nel nostro continente. Se lo avesse girato un uomo avrebbe vinto lo stesso? A voi le conclusioni.

Colin Farrell

Una cosa è certa: se Venezia 79 doveva servire a far ripartire l'industria cinematografica, difficilmente questi premi saranno utili alla causa. Tranne infatti Bones and all di Luca Guadagnino, Leone d'argento per la miglior regìa e unico film oggettivamente distribuibile in sala, i riconoscimenti a Jafar Panahi (premio speciale della giuria per Gli orsi non esistono) e Alice Diop (gran premio della giuria per Saint-Omer, brillante opera prima) vanno a pellicole di indubbia qualità ma destinate per forza di cose a restare confinate nel limbo festivaliero. Più condivisibili invece le Coppe Volpi per le migliori interpretazioni: Cate Blanchett è "mostruosa" (in senso buono) in Tàr di Todd Field, mentre Colin Farrell viene giustamente premiato per il suo ruolo tutto in sottrazione nel bel film di Martin McDonagh Gli spiriti dell'isola (miglior sceneggiatura) anche se in tanti avrebbero voluto al suo posto Brendan Fraser, che ha commosso (e si è commosso) per la sua performance in The Whale. Ma sono sicuro che ai prossimi Oscar sarà tra i favoriti. 

Rimane invece a bocca asciutta il cinema italiano, eccezion fatta per il già citato Luca Guadagnino: il suo Bones and all è però un film americano a tutti gli effetti, girato in inglese e con attori internazionali. Viene difficile, aldilà di uno sterile sovranismo di bandiera, considerarlo un "nostro" film. Riguardo gli altri titoli davvero "italici" (Il signore delle formiche di Gianni Amelio, Monica di Andrea Pallaoro, Chiara di Susanna Nicchiarelli e L'immensità di Emanuele Crialese, per chi scrive di gran lunga il peggior film del concorso) direi che era difficile aspettarsi un qualsiasi tipo di riconoscimento, come in effetti è avvenuto.



TUTTI I PREMI DI VENEZIA 79 :


Leone d'oro per il miglior film:
ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED di Laura Poitras (USA)

Gran Premio della Giuria:
SAINT-OMER di Alice Diop (Francia)

Leone d'argento per la miglior regìa:
LUCA GUADAGNINO per Bones and all (Italia/USA)

Premio speciale della Giuria;
GLI ORSI NON ESISTONO di Jafar Panahi (Iran)

Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile:
COLIN FARRELL per Gli spiriti dell'isola (Irlanda/GB)

Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile:
CATE BLANCHETT per Tàr (USA)

Osella per la migliore sceneggiatura:
MARTIN McDONAGH per Gli spiriti dell'isola (Irlanda/GB)

Premio Mastroianni per il miglior attore/attrice emergente:
TAYLOR RUSSELL per Bones and all (Italia/USA)

Leone del futuro - Premio opera prima Luigi de Laurentiis:
SAINT-OMER di Alice Diop (Francia)

4 commenti:

  1. Al momento ho visto "Il signore delle formiche". Lo hai visto?
    Film che mi è piaciuto e mi ha commosso nonostante a questo film manchi qualcosa....
    Film sobrio, una regia che racconta in modo un pochino didascalico ma con momenti che mi hanno davvero toccato e a differenza di quanto ho letto di alcune forzature, io certe scene le ho apprezzate per il forte simbolismo (la madre di Aldo in piazza ad esempio), mi ha toccato il cuore e quella scena la immaginavo mentalmente così. Il personaggio che ammiri nella sua composta disperazione e che vedi vacillare per un attimo.
    Storia che meritava essere raccontata e che non doveva essere semplice rappresentare per immagini senza correre il rischio di rendere una storia importante una fiction retorica.
    Mi è mancato qualcosa però nonostante il film abbia saputo centrare il suo obiettivo finale e gli attori bravi in particolare il giovane ragazzo.

    E tu? Il film che ti è piaciuto di più? Ho letto qualcosa in giro, nonostante le premesse non sembra ci siano state pellicole davvero eccezionali, poco importa, l'atmosfera di Venezia ti avrà ripagato comunque.

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    1. In effetti no, quest'anno di pellicole eccezionali proprio non ce n'erano. Comunque domani pubblicherò il mio solito "pagellone" e saprai tutto ;) ti dò comunque un indizio: il mio preferito arriva da un'isola molto verde... :)

      Sul film di Amelio concordo con te: buon film, rigoroso, impegnato, classico, ma non scalda i cuori come ci saremmo aspettati. Io poi l'ho trovato anche poco convincente dal punto di vista politico, ma di questo parlerò in sede di recensione (appena troverò il tempo di scriverla). Stay tuned.

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  2. Polemica assurda, sessista e maschilista quella sulle donne che vincono. Quando per 70 anni hanno vinto solo uomini però andava bene, eh? Nessuno ha mai detto nulla!
    Rosicate pure, ogni tanto fa bene pure a voi... fate i "progressisti" e invece siete tutti uguali. Ma vergognatevi!

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    1. Scusa, ma "voi" chi?? Io parlo per me... facile sparare a zero dietro la maschera dell'anonimato! Ho forse detto che sono contro i premi femminili? Mi spieghi dove sta il "sessismo"? La mia era solo un'osservazione logica, che chiunque può confutare e trarne le conclusioni. Ovvio che no, non andava bene prima quando le registe donne non vincevano mai (anche se, va detto, fino a pochi anni fa erano pochissime) e non va bene adesso che vincono sempre. Sogno delle rassegne cinematografiche dove le donne vincono perché brave e meritevoli, non perché donne in quanto tali. Devo dirti però che non mi pare questo il caso ..

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