martedì 25 ottobre 2022

ARGENTINA 1985


titolo originale: ARGENTINA 1985 (ARGENTINA, 2022)
regia: SANTIAGO MITRE
sceneggiatura: SANTIAGO MITRE, MARIANO LLINAS
cast: RICARDO DARIN, PETER LANZANI, ALEJANDRA FLECHNER, LAURA PAREDES
durata: 140 minuti
giudizio: 



La cronaca, appassionata, del processo che condannò i vertici militari responsabili del colpo di stato del 1976 in Argentina (che portò al potere il generalissimo Jorge Videla) ponendo fine a una dittatura feroce. I fatti sono narrati secondo il punto di vista del coraggioso magistrato Julio Strassera e del suo fedele assistente, Luis Moreno Ocampo, pubblici ministeri nel dibattimento.




E' significativo il fatto che quasi tutti i film argentini che arrivano ad essere distribuiti in Europa abbiano come argomento il passato doloroso della dittatura militare. Più che comprensibile del resto, dal momento che in Argentina la democrazia è ancora molto giovane e piuttosto fragile (l'ultimo generalissimo, Jorge Videla, fu deposto nel 1983) e non c'è quindi da stupirsi che buona parte del cinema argentino contemporaneo sia improntato alla conservazione della memoria storica. Il regista Santiago Mitre, classe 1980, ha vissuto sulla propria pelle il difficile e delicato percorso verso la libertà d'opinione, ed era ovvio che la sua formazione culturale non potesse non risentirne.

Argentina 1985 ricostruisce fedelmente e con dovizia di particolari il processo penale che pose la parola fine a una dittatura feroce, venendo definito dagli stessi argentini "il processo più importante del secolo dopo quello di Norimberga". Il film di Mitre impiega quasi due ore e mezza per spiegarci come si riuscì ad arrivare al dibattimento, che pareva impossibile (gli ex dittatori erano ormai screditati  nel paese ma ancora molto pericolosi, ed erano disposti a essere giudicati solo da un tribunale militare, che li avrebbe naturalmente assolti) e che invece si concretizzò grazie alla schiena dritta di un magistrato coraggioso, il pubblico ministero Julio Strassera (interpretato un sempre convincente Ricardo Darìn), e dal suo team di giovani assistenti capeggiati dall'avvocato Luis Moreno Ocampo (Peter Lanzani), i quali riuscirono nel pochissimo tempo che avevano a disposizione a trovare le prove e le testimonianze necessarie per condannare Videla e soci, per giunta in un clima avvelenato e molto teso fatto di minacce e continue intimidazioni.

Argentina 1985,
passato in concorso all'ultima Mostra di Venezia e molto apprezzato dalla critica internazionale, è il classico esempio di film d'impegno civile che non può mai mancare a un festival. E' un film più importante che bello, che ovviamente ti ben dispone quando lo vai a recensire perchè portatore di valori sani e del giusto livello di coinvolgimento, ma che ti mette anche in difficoltà in quanto non riesci mai a capire quanto e se il tuo apprezzamento derivi da quello che racconta oppure per i suoi effettivi valori artistici. Lo dico chiaro: il film di Mitre è più una lezione di storia che di cinema, cui va comunque riconosciuto il merito di avere un ritmo incalzante e di non annoiare mai nonostante la durata non proprio convenzionale. E' un film solido, la cui sceneggiatura (scritta dallo stesso regista insieme a Mariano Llinàs) alterna sapientemente momenti molto drammatici a situazioni più divertenti e buffe, proprio per alleggerire la complessità del racconto.

A conti fatti, però, Argentina 1985 si rivela dal punto di vista stilistico una pellicola alquanto convenzionale, molto prevedibile, onesta ma senza slanci. Un compito ben svolto ma piuttosto "scolastico", che si lascia vedere volentieri e sa indignarci al punto giusto, che sa tenere a bada la retorica ma che non lascia trasparire alcun lampo di originalità. Sembra quasi un prodotto televisivo più che cinematografico, realizzato su misura (e anche lodevolmente, intendiamoci) per arrivare a un pubblico "medio" il più vasto possibile, ma sacrificando in questo modo ogni barlume di inventiva. Non è infatti un caso che sia stato distribuito in tutto il mondo direttamente in streaming, salvo poche e selezionate anteprime in sala giusto per permettergli di concorrere all'Oscar (in Italia è visibile su Prime Video)

Film integerrimo, maturo, formalmente impeccabile, ma anche didascalico e poco coraggioso. Ed è un peccato, perchè con una scintilla di passione e un briciolo di talento in più poteva venirne fuori un'opera appassionante, sulla falsariga di altre ottime pellicole a tema come La storia ufficiale, Il segreto dei suoi occhi, Il Clan. Oppure come lo splendido No, i giorni dell'arcobaleno di Pablo Larraìn: siamo in Cile anzichè in Argentina, ma la dittatura è sempre dittatura. Raccontata però con altro "manico" e altra classe.
    

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...