martedì 24 ottobre 2023

L' IMPREVEDIBILE VIAGGIO DI HAROLD FRY


titolo originale: THE UNLIKELY PILGRIMAGE OF HAROLD FRY (GB, 2023)
regia: HETTIE MACDONALD
sceneggiatura: RACHEL JOYCE
cast: JIM BROADBENT, PENELOPE WILTON, LINDA BASSETT, DANIEL FROGSON
durata: 108 minuti
giudizio: 



Harold Fry è un uomo anziano che non ha mai combinato nulla. Ma un giorno viene a sapere che una sua vecchia amica, Queenie, è gravemente malata di cancro. Scosso dalla notizia, Harold decide di compiere un voto: percorrerà a piedi gli 800 km che separano il suo paese dalla clinica in cui è ricoverata Queenie, convinto che ella non morirà finchè lui sarà in cammino. La notizia, ovviamente, farà ben presto il giro di tutta la Gran Bretagna...





Mi sono ritrovato in sala solo soletto, unico spettatore pagante in un tiepido giovedì sera di un ottobre mai così estivo... e questo la dice lunga sulla distribuzione italiana e sulle difficoltà di far arrivare in provincia certi piccoli film come L'imprevedibile viaggio di Harold Fry, deliziosa pellicola diretta con tocco lieve ma non banale dall'esordiente Hettie Macdonald e basato sul romanzo omonimo della sceneggiatrice Rachel Joyce. Un vero peccato, perchè sono convinto che una se pellicola come questa fosse stata promossa e lanciata con un po' più di coraggio avrebbe avuto tutte le carte in regola per sfondare: trattasi infatti di una storia universale, umanissima, comprensibile a ogni latitudine e in grado di toccare le corde giuste del pubblico senza ricorrere a espedienti ricattatori di puro consumo.

Un piccolo film tipicamente e orgogliosamente british, il cui unico difetto è, paradossalmente, anche il suo punto di forza: non siamo infatti di fronte a un'opera originalissima nei contenuti, tutt'altro, eppure è proprio questa sensazione di deja-vu a suscitarci piacevoli riferimenti cinematografici, oltretutto numerosi: il più immediato è senza dubbio il lynciano Una storia vera, cui i cinefili avranno sicuramente ripercorso con la mente in quanto elogio alla lentezza e ai buoni sentimenti, ma come non pensare anche all'inevitabile Forrest Gump (per il lungo cammino intrapreso dal protagonista e le implicazioni mediatiche del gesto) passando per il meno noto Cammina cammina di Ermanno Olmi e altri ancora. Il comune denominatore è il viaggio, inteso come pellegrinaggio e sfida al tempo stesso: quella di un uomo mediocre che, ormai (quasi) fuori tempo massimo, ha l'occasione per riparare una vita trascorsa nell'anonimato.

Il pensionato Harold (Jim Broadbent, tagliato per il ruolo) è un uomo mite che vive nell'inedia più assoluta insieme alla moglie Maureen, con cui ormai non parla neanche più: i loro rapporti si sono lacerati molti anni prima a causa di un grave lutto, il suicidio del loro unico figlio, David, cui Harold non è mai riuscito a reagire e Maureen non lo ha mai perdonato. Ma ora l'ordinarietà di Harold viene sconvolta dalla "ricomparsa" di una vecchia amica, Queenie, che con una lettera disperata lo informa che sta per morire di cancro. Harold stavolta non indugia, non può perdere un'altra occasione: uscito di casa per imbucare la lettera di risposta per Queenie decide invece su due piedi, senza nemmeno cambiarsi d'abito, di percorrere a piedi gli 800 km che lo separano dall'amica sfortunata. E' un fioretto: Harold è sicuro che Queenie vivrà finchè lui non la andrà a trovare, e sa anche che con la sua misera pensione non può permettersi un viaggio simile. Andrà quindi in pellegrinaggio sopravvivendo con la carità della gente, quasi come San Francesco, dormendo all'addiaccio e lavandosi nei torrenti...

Inutile dire che la notizia farà ben presto il giro di tutto il paese: la "lunga marcia" di Harold avrà echi inimmaginabili per il taciturno protagonista, che suo malgrado si ritroverà a camminare insieme a una moltitudine di passanti che, come lui, riscopriranno lungo il percorso il senso della vita e vedranno in lui, l'uomo che fino a pochi giorni prima si considerava più ordinario sulla Terra, il loro mentore ed esempio da seguire per riscattarsi dalle loro paure più recondite. Perchè il camminare, si sa, non è mai fine a se stesso: mentre cammini (senza cellulare e carte di credito) si viene assaliti da mille pensieri, congetture, fantasie e sensi di colpa di tutta una vita... e il road-movie diventa allora la mèta stessa, per cercarsi e conoscersi, e magari per scoprire che, anche quando non lo diresti mai, non è mai troppo tardi per diventare protagonisti del nostro destino.

2 commenti:

  1. uno di quei "piccoli" film inglesi ben fatti ed emozionanti.

    https://markx7.blogspot.com/2023/10/limprevedibile-viaggio-di-harold-fry.html

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    Risposte
    1. davvero... non è certo un capolavoro, forse un po' prevedibile, ma è uno di quei film che ti fanno star bene. E che (ri)vedi sempre volentieri:)

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