martedì 28 novembre 2023

NAPOLEON

 

titolo originale: NAPOLEON (USA, 2023)
regia: RIDLEY SCOTT
sceneggiatura: DAVID SCARPA
cast: JOAQUIN PHOENIX, VANESSA KIRBY, TAHAR RAHIM, EDOUARD PHILIPPONNAT, PAUL RHYS, RUPERT EVERETT
durata: 158 minuti
giudizio: 



L'ascesa, la gloria e la caduta di Napoleone Bonaparte, da sconosciuto soldato còrso a Imperatore di Francia, passando per una vita sempre "esagerata", stretta tra successi militari e l'amore burrascoso per la moglie Giuseppina




Austerlitz, Waterloo, e tutto il resto è noia. Sì, perchè dopo esserci sorbiti le due ore e mezza di Napoleon (e sia benedetta la Apple, che almeno per la versione in sala ci ha risparmiato un'altra ora e mezza di imbarazzante bruttezza) si ha la sensazione che Ridley Scott abbia voluto girare questo film solo per mettere in scena le due battaglie, le uniche scene salvifiche di questo tediosissimo delirio kitsch e probabilmente le uniche che gli interessavano davvero. L'ultra ottantenne regista britannico non ha infatti smarrito il "manico" e sa ancora tenere in mano la cinepresa per qualche spezzone di film (ci mancherebbe!) peccato però che abbia invece smarrito, direi da tempo, la visione organica e il senso della misura che si richiedono per opere di tale portata (e che, è bene ribadirlo, nel caso di Napoleon costrinsero anche Stanley Kubrick ad abdicare per la complessità del progetto)

Ce lo eravamo già chiesti  recensendo il precedente House of Gucci se la "svolta trash" di Ridley Scott fosse stata più o meno volontaria: certo era che in quel film calzava a pennello (tutta la storia della famiglia Gucci è una tragicommedia dannatamente trash) ma vedendo Napoleon si ha la certezza che, purtroppo, il regista di Alien e Blade Runner sia precipitato in una deriva artistica ormai irreversibile e che poco ha a che fare con le consuete polemiche sulla ricostruzione storica del personaggio. La veridicità storica è infatti l'ultimo dei problemi di Napoleon... diciamo pure che il problema non si pone neanche perchè la biografia del più celebre condottiero di Francia è qui narrata in maniera talmente scolastica e grossolana che è impossibile prenderla sul serio: anche un ragazzino delle scuole medie avrebbe saputo scriverla in maniera più accurata di come si vede nel film, costretto a ricorrere alle didascalie per informarci dei passaggi storici salienti, affrontati da un Napoleone scontroso, goffo, prepotente, imbolsito, e che tutto sembra tranne che il grande stratega militare che lo ha consegnato alla storia.

Si dice che errare è umano, perseverare è diabolico: Scott, che non è uno sceneggiatore (e si vede) affida ancora una volta il copione al famigerato David Scarpa, già autore del terribile script di Tutti i soldi del mondo e che qui riesce a fare ancora peggio, non solo perchè si cimenta (riuscendoci) nell'ardua impresa di far sembrare un idiota perfino uno come Joaquin Phoenix, ma soprattutto per la sciatteria dei dialoghi, l'evoluzione (anzi, involuzione) dei personaggi, il registro sempre monocorde di un film che non riesce mai, dico mai, ad emozionare e catturare lo spettatore, e che si trascina stancamente fino all'epilogo senza che nemmeno una volta ci si interroghi o ci si immedesimi sullo stato d'animo del protagonista (non proprio un uomo qualunque) che qui viene raffigurato quasi a livelli di caricatura: laconico nei dialoghi, repellente nei comportamenti, imbarazzante nell'intimità, sessualmente represso e cornificato senza ritegno dalla moglie Giuseppina, nella realtà più vecchia e impotente di lui ma che qui viene interpretata dalla bellissima e sensuale Vanessa Kirby, che di anni ne ha ben quattordici in meno di Phoenix e mostra in continuazione le tette strizzate in sensualissimi corsetti push-up...). E vabbè.

Ma quello che davvero non si capisce alla fine dei 158 lunghissimi minuti di Napoleon è proprio il senso dell'operazione stessa, il "respiro" cortissimo di un film che rimane prigioniero della sua superficialità: non è un film spettacolare (a parte le scene di battaglia, come già detto), non è un film accurato dal punto di vista storico (è un eufemismo), non è nemmeno un ritratto intimo del protagonista, perchè non scopriamo nulla sulla sua vita privata di quanto già non si sappia. Si procede a strappi, con molto rumore e pochissime idee: si vede chiaramente che stiamo assistendo a una versione "mutilata" rispetto a quella integrale poichè ogni stacco di montaggio è scollegato dal successivo, tuttavia quello che vediamo è più che sufficiente per constatare l'assoluta inadeguatezza di Scott ad affrontare operazioni di questo tipo.

E se proprio qualcuno volesse provare a difendere l'indifendibile, le didascalie finali fanno crollare qualsiasi tentativo di arrampicarsi sugli specchi: una serie di sovraimpressioni che fanno la conta dei soldati morti durante le campagne napoleoniche. Stop. E' dunque questa l'unica analisi del personaggio? Chi era Napoleone? Un assassino? Un folle? Un megalomane guerrafondaio? Mettetevi nei panni di un alieno che scende sulla Terra e vede questo film: che cosa ne potrebbe ricavare? Meglio lasciar perdere... senza scomodare Kubrick (che probabilmente si rigirerà nella tomba) mi permetto di sottolineare che perfino il nostro Paolo Virzì, pur con intenti, ambizioni (e mezzi) profondamente diversi, era riuscito a mettere in piedi un'opera ben più profonda e significativa di questa. E' tutto dire. 
 

16 commenti:

  1. Io non l'ho trovato così terribile, mi è parso un discreto film di intrattenimento. Sulla didascalia finale però sono d'accordo con te.
    Buona serata.
    Mauro

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    1. Ciao Mauro... che dirti? Sarà che sono un po' "talebano" e prevenuto quando un regista americano gira un film storico di questa portata, ma qui, come ho scritto, la veridicità storica è davvero l'ultimo dei problemi: è un film sconclusionato e superficiale, di cui salvo solo qualche aspetto tecnico

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    2. Scott comunque è britannico, non americano.
      Per quel che può valere.

      I miei migliori saluti
      T.S.

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    3. Sì, è britannico. Ma ormai è integrato da una vita nel "sistema" hollywoodiano e la produzione di Napoleon è americana a tutti gli effetti. Per quello che può valere ;)

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  2. Non lo salva (quasi) nessuno 'sto film.. e pensare che I duellanti continua ad essere il film in cima ai miei preferiti.. ;)
    Questo lo vedremo in streaming. Se c'arriva..

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    1. Ci arriverà di sicuro, anche se nella versione "estesa" di 4 ore: sinceramente non te l'auguro... 😂

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    2. Il fatto è che Scott de I duellanti è svanito da un bel po' di anni. Diciamo che topo un esordio d'altissimo livello (parlo dei suoi primi tre film) il nostro ha conosciuto una parabola discendente impressionante.
      Nella sua filmografia dopo quel trittico si salva qua e la qualcosa ma i picchi in giù sono talmente fragorosi da appannare pure quelle poche pellicole che ancora (sempre più raramente) riesce a indovinare.

      I miei migliori saluti
      T.S.

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    3. No, su questo non sono d'accordo. Ogni film va preso a sé e i capolavori rimangono tali. È verissimo che Scott ha diretto film orrendi negli ultimi anni (tipo questo) ma quello che di buono ha fatto in passato non viene inficiato. Parere mio, ovviamente. Non si può disconoscerne il talento di inizio carriera. Sarebbe come, per dire, se parlando di Polanski ci riferissimo solo a "The Palace" (molto brutto, anche questo) dimenticandoci una filmografia passata straordinaria

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    4. Intendevo dire che le molte porcate girate negli anni del declino finiscono per "nascondere" anche quelle pellicole che magari potrebbero salvarsi.
      Ovviamente i tre capolavori girati da Scott agli esordi restano intoccabili.

      I miei migliori saluti
      T.S.

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  3. Tremendo, come già lo era stato House of Gucci. Ridley Scott è il regista più sopravvautato della storia.

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    1. Scott ha diretto tre capolavori assoluti quali "Alien", "Blade Runner" e "Thelma e Louise". Non sono tanti i registi che possono vantare tale curriculum. Però, appunto, si parla ormai di più di trent'anni fa... diciamo che dopo ha vissuto di rendita

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    2. Infatti, avesse azzeccato un solo film e stop, si potrebbe concordare con Smilla. Invece Scott è riuscito a girare tre film di fila di indiscutibile qualità il che fa dubitare che si sia trattato solo di caso o momentanea buona sorte.
      Io credo più semplicemente che non sia più riuscito (o si sia disinteressato a farlo) a beccare il proggetto giusto accontentandosi di girare troppo spesso "a caso".
      E scrivere tutto ciò mi duole tantissimo visto che resto ancora convinto che quello che ha portato Scott al cinema è linfa vitale di primissimo livello.

      I miei migliori saluti
      T.S.

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    3. Direi... la seconda che hai detto! Sì, secondo me se ne è disinteressato perché Hollywood gli ha offerto "tutti i soldi del mondo" e lui ha abbracciato il sistema. Scelta legittima, non da biasimare. Però indubbiamente dispiace che un regista di tale talento si sia completamente "asservito" al sistema. Su questo condivido assolutamente le tue parole.

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    4. La cosa inspiegabile è che, ok "abbracciare il sistema", ma con il talento di Scott il nostro avrebbe potuto "limitarsi" a una carriera di film solidissimi.
      Film magari lontani da un Blade runner ma pure ben girati e congegnati.
      Insomma, un conto è adagiarsi sugli allori un altro e girare delle porcate belle e buone.

      I miei migliori saluti
      T.S.

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  4. Mi sono addormetata piu' di una volta, eppure Ridley Scott sa ancora girare alla grande. Ma che dialoghi imbarazzanti, roba da Telenovelas PIemontese... Comunque, inesattezze storiche a parte, l'unica che ha fatto i compiti e' stata la costumista. E si, Giuseppina si faceva strizzare le sise nel corpetto push up! :-p

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    1. Il "manico" non si perde, ma ormai si limita solo a poche sequenze, qualche sprazzo... giusto quelle che piacciono a lui: del resto a 85 anni lo si può anche capire il vecchio Ridley, che comunque rimane instancabile. Però tutto il resto è davvero imbarazzante, a parte i corpetti della Kirby! :D

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