domenica 24 dicembre 2023

SILENT NIGHT

titolo originale: SILENT NIGHT (GB, 2021)
regia: CAMILLE GRIFFIN
sceneggiatura: CAMILLE GRIFFIN
cast: KEIRA KNIGHTLEY, MATTHEW GOODE, ROMAN GRIFFIN DAVIS, LILY-ROSE DEPP
durata: 92 minuti
giudizio: 



Nell e Simon, sposati con prole, si preparano a ricevere i loro amici più cari per festeggiare la vigilia di Natale. Una volta riunita a tavola, la compagnia scherza e si diverte ricordando i vecchi tempi, come una cena natalizia qualsiasi. Eppure, mentre la serata scorre, si capisce che dietro l'allegria e le risate di facciata si fa strada qualcosa di oscuro...




Lo sapete, odio iniziare una recensione partendo dalle premesse. Non lo faccio quasi mai, se non quando sia strettamente necessario. E questa volta ne faccio addirittura due, giusto per farvi capire quanto sia particolare il film di cui sto per parlarvi... 

Dunque. Premessa uno, la più importante: questo è uno di quei film di cui meno si sa meglio è. Anzi, direi che è fondamentale non sapere niente prima di accingersi alla visione. Capirete che questa è una delle recensioni più difficili della mia vita perchè è molto, molto complicato parlare di un film (bellissimo) senza scivolare in spoiler e senza affrontare argomenti legati agli spoiler stessi... ci proverò.

Premessa due. Lo ammetto: ho visto questo film solo perchè nel cast c'era Keira Knightley, e come spesso capita quando vedi un film senza aspettative finisci per innamorartene all'istante, anche se non si tratta proprio di una passeggiata di salute (e in questo caso state certi che non lo è). Chi mi conosce sa bene cosa penso del Natale e delle festività, quindi già può farsi un'idea di quello che si appresta a vedere. E poi, a dirla tutta, già nel titolo (solo apparentemente banale) c'è tutto il significato del film stesso. Un film che non è mai stato distribuito in Italia e forse mai lo sarà: non c'è da stupirsi in un paese catto-bigotto come il nostro. Sapete che non è mia abitudine recensire i film che non trovano una distribuzione "ufficiale", ma in questo caso, dopo due anni che aspetto, è giunto il momento di dire chissenefrega.


All'inizio Silent Night sembra una pellicola natalizia come tante altre. Nell e Simon (Keira Knightley e Matthew Goode) sono una coppia sposata con figli che si appresta a ricevere nel proprio cottage di campagna altre coppie di amici, quasi tutti ex compagni di liceo, per festeggiare la vigilia di Santa Claus. Il campionario è di variegata umanità: ci sono coppie etero in attesa del primo figlio, coppie etero con figli (insopportabili) a carico, coppie lesbiche dichiarate e felicemente innamorate. Tutti si sono dati appuntamento intorno a una tavola imbandita per quella che sarà (o dovrebbe essere) anche una rimpatriata nostalgica, in nome dei bei tempi che furono e che sicuramente non torneranno. Ma non per i motivi che pensate voi. Perchè man mano che la serata scorre si capisce che c'è qualcosa di sinistro a turbare i commensali, e ben presto sarà facile capire chi nutre veri sentimenti e chi dissimula, anche con poco stile...

Silent Night comincia come una commedia classica per poi virare verso il grottesco, passando da un clima apparentemente spensierato a un ristagno di inquietudine e amarezza. Non si tratta però di una specie di Compagni di scuola, dove un Verdone d'annata metteva ferocemente a nudo la grettezza delle persone, ma di un qualcosa di molto più... complicato e opprimente, che costringe gli adulti a recitare un forzato gioco delle parti per giungere a un epilogo inimmaginabile per uno spettatore che si aspetta da un certo film un certo canovaccio, che invece viene stravolto da una riflessione sul nostro ruolo nel mondo e su quello che facciamo per (non) renderlo migliore. Una riflessione che finisce per interrogarci (anche) sulla politica, sull'imbarazzo e il lassismo delle istituzioni nell'affrontare temi fondamentali per il futuro dell'umanità (questo posso dirvelo: si parla di ecologismo e di rispetto per la natura) e su quanto nel nostro piccolo contribuiamo verso la collettività per garantirci il nostro benessere.

Osservando le dinamiche che si instaurano tra i vari personaggi, capiamo che nei loro comportamenti c'è tutto il significato del "saper stare al mondo", dove alla falsità degli adulti si contrappone la schiettezza, la naturalezza e la voglia di ribellione dei bambini, specchio di una generazione impotente costretta a subire le porcherie e il menefreghismo dei loro genitori e dei loro nonni, in larga parte insensibili a quanto scritto sopra. Silent Night è un film apocalittico nello sviluppo e negli argomenti che tratta, e lo fa insinuandosi in maniera subdola in un contesto spensierato, a simboleggiare un'umanità cinica, indifferente, stoltamente convinta di poter scansare le proprie responsabilità mettendo la testa sotto la sabbia e sfoderando sorrisi di circostanza. La punizione, ovviamente, sarà terribile e in linea con ciò che ci meritiamo.

La bravura della regista Camille Griffin sta però nell'insinuarcelo a poco a poco a poco, con toni da commedia brillante, illudendoci di poter gestire una quotidianità che riteniamo (o meglio, ritenevamo) inscalfibile, rappresentata dalla bellezza eterea di Keira Knightley che è quanto di più dolce, luminoso e rappacificante potremmo immaginare. Eppure, proprio in quell'inquadratura in cui ella si prepara davanti allo specchio per la serata, traspare quell'apparente felicità, quella vena di tristezza e di inquietudine che già ci fa intuire l'epilogo del film (e ora venitemi a dire che Keira non è una grande attrice... vi sfido!). Un film che non lascia indifferenti ma che non sfocia nell'irriverenza e nel sarcasmo, tipici dei film che vogliono farci "sopravvivere" alle Feste, bensì in una cupezza ineluttabile, in un silenzio responsabile che ci fa sentire tutti colpevoli del nostro destino.



4 commenti:

  1. Film angosciante e che ti coglie di sorpresa. Per assurdo, non ne sono rimasto così colpito (troppi personaggi e dinamiche tra loro non sempre all'altezza), ma non si può negare il coraggio di una simile operazione. Solo gli Inglesi potevano riuscirci.

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    1. Io l'ho adorato, per quanto si possa "adorare" un film del genere. Credo che che sbavature siano dovute in larga parte al budget risicato che, forse, non ha permesso uno sviluppo più ampio della storia, ma anche così è un bel cazzottone. Impensabile un film del genere nel nostro paese, tanto di cappello agli inglesi!

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  2. MI ispira parecchio! E' uscito ufficialmente in Italia su qualche piattaforma? L'ho trovato ma solo con i sottotitoli in streaming nei soliti siti...

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    1. Per ora ci dobbiamo accontentare dei soliti siti... in Italia non è mai uscito né in sala né in streaming

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