mercoledì 25 luglio 2018

STAGIONE 2017 - 2018 : I "FLOP" DELL'ANNO


Ed eccoci, per contrappasso, all'altrettanto consueta classifica delle delusioni dell'anno: alcune fragorose (come l'ultimo Luchetti), altre preventivate (Il Giustiziere della notte), altre ancora invece inattese e per questo ancora più sorprendenti... ovviamente parlo a titolo personale: non mi era mai capitato di inserire nei flop della stagione il vincitore della Palma d'oro di Cannes (The Square), che invece a buona parte della critica è piaciuto. Oppure perfino l'ultimo Lanthimos, che qualche anno fa fu invece il mio preferito su queste stesse pagine con The Lobster.

Sarà che il tempo, i gusti e le mode passano... sarà anche che non si può sempre stare, artisticamente parlando, ai massimi livelli. Queste sono comunque le mie scelte, ragionate e non provocatorie, sulle quali possiamo tranquillamente discutere. Sono fatte apposta!


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1) IO SONO TEMPESTA (di Daniele Luchetti, Italia 2018) 
C'era una volta Daniele Luchetti, un tempo autore impegnato e con una carriera di tutto rispetto... completamente buttata alle ortiche con gli ultimi due film: prima la marchetta su Papa Bergoglio e ora questa incredibile, demenziale, pecoreccia, pretestuosissima farsa tutta italiana, sconclusionata sotto ogni punto di vista, un guazzabuglio di immagini senza costrutto e senza logica che vorrebbe scimmiottare il cinismo dei potenti. Finendo solo per annoiare.





2) TUTTI I SOLDI DEL MONDO (di Ridley Scott, Usa 2017)  
Film imbarazzante, diretto da un ex grande regista ormai senilmente avviato verso un inglorioso finale di carriera... ignobile è soprattutto l'immagine, per l'ennesima volta macchiettistica e grossolana, di un'Italia tutta mafia, pizza e mandolino, dove i brigatisti rossi espongono la bandiera dentro il covo ed accarezzano il busto di Stalin (sic!). Kevin Spacey è stato fatto fuori a fine riprese per i ben noti guai personali e sostituito in corsa con Christopher Plummer (trent'anni più vecchio di lui). Che, tra tutti, è forse l'unico che si salva...




3) IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE (di Eli Roth, Usa 2018) 
Ci sono film che arrivano inevitabilmente fuori tempo massimo, un po' come lo yogurt scaduto... remake pedissequo e banale di un cult-movie, senza mordente e senza motivazioni, svuotato di ogni significato, completamente decontestualizzato rispetto all'originale e poco attraente anche come semplice action-movie. Più inutile che brutto: non ha lasciato traccia nemmeno al botteghino.






4) STAR WARS: GLI ULTIMI JEDI (di Rian Johnson, Usa 2017)  
Dio solo sa, per me che sono cresciuto a pane e Guerre Stellari, quanto mi costi ammettere che l'ultimo capitolo mi ha annoiato a morte. Sarà che sto invecchiando e ancora mi illudo di trovare in questi film l'epicità e la passione visionaria di George Lucas, proprio come quando ero ragazzo, mentre invece ormai non riesco a vederci altro che un'arida e nemmeno tanto abile operazione di marketing...






5) MADRE ! (di Darren Aronofsky, Usa 2017)  
Il cinema di Aronofsky non ha mezze misure: è sempre debordante, eccessivo, kitsch. Quando questi elementi si amalgamano bene tra loro possono venir fuori belle cose (penso a The Wrestler) ma quando questo non succede inevitabilmente si (s)cade nel ridicolo... eppure Madre! seppur imbarazzante a livello recitativo e di scrittura, è un film che non lascia indifferenti: è la descrizione di un incubo, cosa mai facile. Merita comunque rispetto.





6) THE SQUARE (di Ruben Ostlund, Svezia 2017)  
Film esageratamente cerebrale, interminabile, compiaciuto, tipico oggetto festivaliero. Lo spunto di base è lo stesso del precedente film del regista (il bellissimo Forza Maggiore), ovvero un piccolo incidente che finisce per destabilizzare persone apparentemente irreprensibili: solo che stavolta il dramma lascia spazio alla satira, a mio avviso poco riuscita, appesantendo a dismisura una storiella esile e già vista. Tanta fuffa e poca sostanza, che è valsa però la Palma d'oro a Cannes.





7) IL SACRIFICIO DEL CERVO SACRO (di Yorgos Lanthimos, Gb/Usa 2017)  
Un cupo e grottesco psicohorror sulla vendetta e sul rancore, che ripropone la tragedia greca in chiave contemporanea, abbandonandosi però (troppo) alla morbosità e al manierismo. Lanthimos, regista spesso geniale e disturbante, stavolta "esagera" estremizzando una storia violenta, eccessiva, in certi passaggi gratuitamente indigeribile per chi guarda.






14 commenti:

  1. Mi spiace per gli ultimi due, lo ammetto. Ma sono contentissimo per il floppone del film che ha fatto fuori Spacey. Chissà quanto gongola quest'ultimo :)

    Moz-

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    1. Resto sempre più dell'idea che l'allontanamento forzato di Spacey non sia stata altro che una mossa pubblicitaria per promuovere a costo zero un film sbagliato sotto ogni punto di vista... altrimenti come si potrebbe spiegare il fatto di aver sostituito un attore di 60 anni con uno di 90? Non c'è altra logica, se non quella del mercato.

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  2. Mi dispiace per il giustiziere della notte ma non per Eli Roth, in fondo :D

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    1. Eli Roth si è imbarcato in un'impresa senza speranza: rifare "Il giustziere della notte" oggi non ha proprio senso, o almeno non ce l'ha se fai una copia conforme dell'originale. Un film che è nato "stanco" di suo, oltretutto girato da un regista di horror che, lo si capisce chiaramente, ha le ali "tarpate" da un prodotto hollywoodiano che non gli consente, per ragioni di marketing, di svilppare la sua indole sanguinaria ;)

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  3. guarda che fare il bastian contrario non ti si addice, vola basso please

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    1. E' da un po' che non ricevevo commenti di dubbio gusto, da chi come al solito si nasconde dietro l'anonimato e sproloquia sentenze senza conoscermi. Non ti rispondo nemmeno, e non m'importa sapere se è una provocazione o un commento "ad cazzum", tra l'altro fatto senza entrare nel merito di alcunchè. C'è chi si diverte così, e io lo lascio fare.

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  4. L'ultimo Jedi e Il sacrificio del cervo sacro a me sono piaciuti, soprattutto il secondo. The Square era nella media, madre! proprio tremendo.

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    1. Il film di Lanthimos, come sempre, ha diviso la critica: a Cannes è stato fischiato, mentre una volta uscito in sala ha avuto molti apprezzamenti dal pubblico pagante. Come tengo sempre a precisare, in questa classifica riporto le "delusioni" e non solo i film brutti. Voglio dire che "Il sacrificio del cervo sacro" non è certo un film orribile (anzi, dal punto di vista registico è di altissimo livello) ma l'ho trovato inutilmente morboso e ricattatorio. Opinione personalissima. Stesso discorso per "Gli ultimi Jedi": tecnicamente sublime ma povero di contenuti, mentre di "The Square" ho fatto fatica a sopportare la spocchia intellettualistica di cui è pervaso (sempre a mio giudizio, ci mancherebbe). Mentre Aronofsky, beh... qui si puòapprezzare unicamente il coraggio! :)

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  5. Scelte coraggiose. Concordo su Lanthimos e Ostlund, mentre ho trovato il film di Luchetti un buon tentativo di cinema non omologato, lontano dagli archetipi del banalissimo cinema italiano recente. Io una chance gliela ridarei.

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    1. No, permettimi. Il film di Luchetti per me è invedibile sotto ogni punto di vista. Un film folle, sconclusionato, sciatto, quasi non ci si crede che è diretto da un regista che in passato ha sfornato ottimi lavori. Non riesco salvarlo sotto alcun punto di vista.

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  6. Concordiamo abbastanza anche sui flop, anche se il tuo podio l'ho saggiamente evitato in sala, la vicenda Getty l'ho voluta godere ad episodi e ne è valsa la pena visto il ritratto sfaccettato e non da cartolina che ne è uscito.
    Star Wars ha convinto meno anche me, ma non me la sento di metterlo fra le delusioni mentre già sai che anche questo Lanthimos mi ha colpito e affondato, vedremo se saprà ripetersi a Venezia ;)

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    1. Eh, tu hai il naso lungo per le ciofeche... io invece ci casco ancora! :)
      Scherzi a parte, Lanthimos sarà in concorso a Venezia con un film in costume e un cast di star: la curiosità c'è, e malgrado questo flop (per me) non partirò assolutamente prevenuto, anzi. E' uno dei titoli che aspetto di più!

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  7. Su "madre!" sai come la penso… credo di avere dei seri problemi ad aver apprezzato così tanto quel film ^^'

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    1. Assolutamente no! Sono stati tanti i critici (e i blogger) che hanno elogiato l'ultimo Aronofsky, in nome di un cinema da sempre stilisticamente riconoscibilissimo e "debordante", che comunque (lo ripeto) merita rispetto. Solo che per me, pur riconoscendo tutto ciò, questo film ha dei momenti di comicità involontaria e tratti di ingenuità davvero clamorosi, che non posso tralasciare per una valutazione sincera. A mio giudizio, ovviamente.

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